Quanto emerge dal rapporto Eurostat 2024 rispetto alla condizione della Calabria non è purtroppo una spiacevole sorpresa quanto piuttosto una triste conferma. Il fatto che la nostra Regione sia la penultima in Europa dal punto di vista sociale ed economico non sorprende, piuttosto rafforza il sentimento di rabbia e voglia di riscatto della nostra organizzazione che continua, giustamente visti i risultati, a criticare l’azione del Governo regionale e della maggioranza che lo sostiene su molti aspetti ed in particolare sulle politiche errate e dannose messe in campo in questi anni.

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Quanto emerge dal rapporto Eurostat 2024 rispetto alla condizione della Calabria non è purtroppo una spiacevole sorpresa quanto piuttosto una triste conferma. Il fatto che la nostra Regione sia la penultima in Europa dal punto di vista sociale ed economico non sorprende, piuttosto rafforza il sentimento di rabbia e voglia di riscatto della nostra organizzazione che continua, giustamente visti i risultati, a criticare l’azione del Governo regionale e della maggioranza che lo sostiene su molti aspetti ed in particolare sulle politiche errate e dannose messe in campo in questi anni. Certo è che se la Calabria è disastrata rispetto alle altre regioni d’Europa la colpa non è solo di Occhiuto ma i dati di tendenza dimostrano come le tanto conclamate politiche del Presidente non abbiano efficacia sulla vita reale e sull’economia regionale. Questo nonostante ci troviamo di fronte al maggior numero di risorse in termini quantitativi a disposizione tra PNRR e Fondi Europei da quando esiste il regionalismo. Il Presidente Occhiuto e la sua giunta anziché consegnarsi e consegnare la Calabria alle logiche partitiche nazionali o alle grandi aziende multinazionali con il red carpet steso dal Pollino allo Stretto per abbracciare temi come l’autonomia differenziata ed il Ponte, tanto per fare qualche esempio, farebbe bene ad utilizzare i fondi strategici proprio per cambiare strategia e partire dai bisogni dei calabresi più che di chi usa la nostra terra come il suo zerbino. Pensiamo alle operazioni passate come grandi scelte sulla gestione degli aeroporti in cui si è semplicemente regalato un pezzo di Calabria ad una multinazionale (tra l’altro nota per come tratta lavoratrici e lavoratori) determinando semplicemente un sistema di vasi comunicanti tra i due principali aeroporti calabresi per cui da una parte i passeggeri aumentano e dall’altra diminuiscono con gravissime conseguenze sul destino di un’infrastruttura strategica che negli anni è cresciuta cosi tanto da assumere le dimensioni di aeroporto internazionale. Oppure al libero arbitrio che possono avere le multinazionali dell’energia che propongono grandi impianti in ogni pezzo di terra ancora incontaminato portando semplicemente devastazione territoriale e paesagistica senza alcun ritorno reale nelle tasche dei calabresi che privati della terra e sempre più precari e poveri scappano altrove per trovare migliori condizioni. Nessuna politica strategica nessun piano di regolazione dell’energia, della salute, delle infrastrutture o del turismo; soltanto incentivi e bonus a pioggia alle imprese a prescindere dalla loro responsabilità sociale e dalla qualità del lavoro che producono; risorse pubbliche investite semplicemente in propaganda per convincere i pochi calabresi che rimangono a vivere nella nostra terra che si, saranno pure sempre piu poveri ed esclusi, ma la colpa è di come ce la raccontiamo e la raccontiamo agli altri che non ci vivono, quindi anziché cambiare la realta basta cambiare narrazione. La nostra organizzazione è convinta che di questo passo e con le politiche del Governo nazionale, per ultimo la manovra di bilancio, la vita di chi lavora, dei precari, dei giovani e dei pensionati sarà sempre più drammaticamente complicata ed insopportabile per la mancanza di servizi e welfare di qualità a partire dalla Salute Pubblica, l’Istruzione ed i servizi sociali. La FILCAMS CGIL Calabria per i settori che rappresenta è convinta che sia necessario un netto cambio di passo e di politiche, se si vuole veramente uscire dalle sabbie mobili dove la Calabria è incastrata da troppo tempo, che guardino ai bisogni dei calabresi in termini totalmente differenti nei settori del Turismo, degli appalti e dei servizi. Non possiamo permetterci e permettere alla politica e a chi Governa di sprecare risorse economiche perché questo significa aumentare il peso del debito delle future generazioni che di questo passo saranno certamente (lo sono già) più povere ed escluse delle generazioni attuali. Per contrastare le politiche economiche e sul Lavoro del Governo, per continuare a battersi contro l’autonomia differenziata ed il Ponte sullo Stretto, per chiedere un cambio di passo sul Turismo e gli appalti, per difendere la Sanità Pubblica per uscire dalla precarietà del mondo del lavoro, la Filcams CGIL ha definito un piano straordinario di assemblee e mobilitazioni in tutti i luoghi di lavoro nel mese di novembre prossimo per parlare ed ascoltare quanti più lavoratori e lavoratrici, disoccupati, giovani, precari e migranti possibili. Non rinunciamo e non rinunceremo all’idea che le cose possano e debbano cambiare.

Giuseppe Valentino Segretario Generale Filcams Cgil Calabria

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