Riflessioni scientifiche per Adisco Calabria e Le Muse  insieme per La Giornata della vita

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Adisco Calabria ha ripreso le sue attività programmatiche, organizzative e culturali con una grande ripartenza che ha coinvolto il consiglio direttivo e il mondo scientifico calabrese. “Adisco e le frontiere della ricerca: la donazione del sangue del cordone ombelicale” è stato l’ultimo importante convegno organizzato in sinergia con l’Associazione culturale Le Muse presso la nota sala d’arte. Dopo i saluti di Giuseppe Livoti – presidente regionale Adisco Calabria e Ass. Le Muse e di Franca Arena Tuccio – fondatrice e presidente onoraria Adisco Calabria si è esibito il Coro delle Muse che ha aperto l’importante manifestazione con l’esecuzione del brano “Che duci stu figghiu…” canto tipico calabrese natalizio, riarrangiato per l’occasione dalle maestre Enza e Marina Cuzzola con l’accompagnamento al pianoforte del maestro Mary Ardissone. Il convegno è stato aperto dalla consigliera nazionale Adisco dott.ssa Paola Infortuna che ha portato i saluti del presidente nazionale Giuseppe Garrisi: la sezione calabrese opera ed opera bene ha detto l’Infortuna ed è sempre attiva con Livoti attraverso eventi e manifestazioni che dimostrano delle vere e proprie buone pratiche.

Ha introdotto l’argomento la dott.ssa Elisa Mottola, segretaria Adisco Calabria e delegata Muse Ricerca psico- medico – scientifica la quale, si è soffermata sull’importanza storica di questa associazione che la stessa ha supportato e promosso in questi anni anche e soprattutto con il suo lavoro di psicologa con l’attuazione di corsi di profilassi al parto aiutando le donne a partorire in serenità. Non dimentichiamoci ha ribadito la Mottola che Adisco è interdisciplinare perché dal cordone si salva altra vita e dunque comprende varie professionalità del mondo medico e dunque scientifico.

Giulia Pucci – Direttore Medico Unità Operativa Semplice Dipartimentale – Banca del sangue cordonale, ha subito spiegato cosa è la Cord Blood Bank, unica banca della Regione Calabria, è ufficialmente attiva da Gennaio 2006 e fa parte del network nazionale ITCBN, (Italian Cord Blood Network) composto da 18 banche di cordone ombelicale coordinate dal Centro Nazionale Sangue, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti per gli specifici ambiti di competenza (D.Lgs.18/11/2009). Il Laboratorio di Processazione della Banca, definito “Istituto dei Tessuti” (TE -Tissue Establishment) secondo standard IBMDR, effettua attività di lavorazione, conservazione, stoccaggio o distribuzione di cellule staminali emopoietiche e linfociti, per la finalità di impiego clinico nell’ambito di un programma di trapianto emopoietico, come definito all’art.3, punto q) del D. Lgs. 6 novembre 2007, n.191 (GU n. 261 del 9-11-2007 – Suppl. Ordinario n.228). Nel compendio degli Istituti dei Tessuti (TE) della Commissione Europea Salute per l’applicazione del singolo Sistema di Codifica Europea (SEC) di tessuti e cellule, al Laboratorio di Processazione CSE da sangue cordonale del GOM di Reggio Calabria è stato assegnato il codice TE-IT000943, mentre al Laboratorio di Processazione CSE da aferesi e midollo osseo è stato assegnato il codice TE-IT000944.

Con DPGR n° 59 del 9/05/2013 – Atto Aziendale dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, è stata “Individuata la specifica attività della “Calabria Cord Blood Bank”, in quanto l’erogazione della stessa è considerata LEA e dal 2011 inserita nella griglia di valutazione degli stessi LEA”. Nell’ambito dell’Atto Aziendale, Delibera n° 578 del 19/07/2016, approvato con DCA n° 82 del 25/07/2016, alla Banca del cordone è stata assegnata l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) presso il Dipartimento Emato-Oncologico e Radioterapico.

Con Delibera del Direttore Generale n° 656 del 6/12/2017 (approvazione progetto “Riorganizzazione della rete dei laboratori”), all’UOSD Banca del Cordone afferisce anche il TE/Laboratorio di processazione di CSE aferetiche e midollari, che fa parte del Programma Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche che distribuisce prodotti cellulari all’UOC CTMO del Dipartimento Emato-Oncologico e Radioterapico. Pertanto da gennaio 2018, l’UOSD Banca del Cordone comprende il TE/Laboratorio di Processazione di CSE prelevate da sangue venoso periferico tramite procedura aferetica, da midollo osseo e da sangue cordonale.

In Italia, ha continuato la Pucci è consentita gratuitamente presso le Banche pubbliche la donazione dedicata per il neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale o quando è necessario curare un familiare, inteso come fratello/sorella, affetto da una malattia al momento della raccolta o pregressa, per la quale “risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’uso di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico-sanitaria”. Inoltre, è possibile conservare il cordone del proprio bambino “nei casi di famiglie ad alto rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’uso di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico-sanitaria”, in linea con il D.M. 18/11/2009 che regolamenta la conservazione dedicata autologa delle cellule staminali da sangue cordonale e le “Linee Guida per la Raccolta e la Conservazione del Sangue Cordonale ad Uso Autologo–Dedicato”; questa particolare tipologia di donazione richiede un’apposita autorizzazione della Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero dove è previsto il parto. Le richieste di donazione dedicata sono gestite dalla Calabria CBB in collaborazione con lo specialista onco-ematologo e con il ginecologo del Centro di Raccolta entro il secondo trimestre di gravidanza. L’elenco delle patologie per le quali è opportuna la raccolta dedicata di sangue cordonale viene regolarmente aggiornato secondo le indicazioni di Cord Blood Registry, dell’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (AIEOP) e del Gruppo European Blood and Marrow Transplantation (EBMT).

Isabella Mondello – direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Grande Ospedale Metropolitano ha subito chiarito l’ospedale di Reggio Calabria ha dei reparti di qualità ed la presenza della Banca Cordonale conferma che in questi venti anni si è operato e bene. Stessa cosa per il mio lavoro dice la Mondello: ai miei bambini non è mai mancato niente poichè abbiamo reparti tecnologicamente avanzati oltre ad una attenta e tecnologica terapia intensiva neonatale che fa la differenza. Durante il suo intervento il noto primario si è soffermato sul BORN (umBilical blOod to tRansfuse preterm Neonates) study

Trasfusione di emazie concentrate da sangue di cordone ombelicale nel neonato pretermine – Studio randomizzato per valutare l’effetto sulla gravità della retinopatia della prematurità che vede come ospedali tra gli altri la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Milano,  la  Città della Salute e della Scienza, Torino, l’ Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze. Il nostro è stato uno studio interventistico, randomizzato, controllato, in doppio cieco con disegno adattivo per valutare la sicurezza e l’efficacia delle trasfusioni allogeniche di globuli rossi da sangue di cordone ombelicale nei neonati pretermine, lavoro no profit promosso da Fondazione Policlinico A. Gemelli, supportato da Fresenius Kab per la durata di 18 mesi. Inoltre altra grande scoperta è stata verificare come il concentrato piastrinico è stato utile per alcuni neonati prenatalini i quali, poiché vengono ventilati per settimane e settimane con la loro pelle delicatissima hanno lesioni al setto nasale con perdita di sostanza e dunque non è facile cicatrizzare la lesione del setto. Ebbene con il gel piastrinico utilizzato per settimane abbiamo avuto importanti esiti positivi.

Un momento particolare è stato dedicato all’arte con Cosimo Allera – scultore e che ha parlato della sua opera “Trasformazioni” in acciaio sagomato ed inciso, che rappresenta una figura stilizzata e strigilata di un cordone ombelicale costituito da tre vasi ombelicali (una vena e due arterie), che come si sa ha la funzione di permettere lo scambio di sangue tra la madre e il feto durante la gravidanza. Il cordone ombelicale, collega infatti il circolo sanguigno del bambino, alla placenta, ossia l’organo che permette il passaggio dal sangue materno a quello fetale dell’ossigeno e delle sostanze necessarie alla crescita e allo sviluppo del feto. Culmina in alto una sfera in ottone, interattiva poiché lo spettatore può animarla mettendola in movimento elemento che simbolicamente rende l’universalità del senso della donazione oggi più che mai utile e necessaria. Gaetano Villegiante invece ha descritto la sua tela che vede un nascituro immerso in una atmosfera acquatica, sfondo, contenitore, luogo di accoglienza sostenuto da un cordone ombelicale che si serve della simbologia del cuore come momento affettivo e legame di quel sentimento che lega la mamma al proprio figlio. Presente all’incontro il Consiglio Direttivo  Adsico Calabria con la vicepresidente Daniela Privitera, la segretaria Elisa Mottola, la tesoriera Giulia Tramontano, il comitato scientifico composto da Antonella Pontari, Paola Infortuna, Elisa Mottola e  le consigliere Angela Iaria e Rosaria Livoti che hanno lavorato in questi giorni in occasione della Giornata della vita.

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