Sabato sera su Striscia la Notizia è andato in onda una inchiesta sull’abitazione del Sindaco di Nicotera, oggetto di una ordinanza di demolizione notificata il 3 marzo 2024, mentre era in carica. E’ diventato un caso nazionale lo scandalo del sindaco che ha costruito una villetta abusivamente che è stata oggetto di una ordinanza di demolizione a firma del dirigente dell’Area Tecnica Claudio Corigliano e del responsabile del procedimento Angelo Lombardo il tutto a seguito di un intervento della Legione Carabinieri “Calabria” di Nicotera.
Il giovane giornalista calabrese, Michele Macrì, a detta di Enzo Giachetti ed Ezio Greggio, è al suo primo servizio per Striscia la Notizia e sembra abbia fatto lo scoop intervistando l’Ing Antonio D’Agostino, ex consigliere comunale di minoranza del gruppo MoviVento fino al giugno 2024, il quale aveva già posto in merito delle domande al Sindaco, ma senza ottenere risposte, approfittando adesso del servizio di Striscia la Notizia per ribadire e dimostrare, con dovizie di particolari, il caso della villetta abusiva.
L’inviato di Striscia, Michele Macrì, è riuscito a intervistare il Sindaco Pino Marasco mentre era in procinto di iniziare un Consiglio Comunale incalzandolo con una domanda trabocchetto: ”come combatte l’abusivismo edilizio nel suo comune?” risponde Marasco “con tutte le procedure di legge” alche, ha rimarcato l’inviato di Striscia la notizia: “e la sua casa di oltre 227 mq in più? La risposta del sindaco è stata imbarazzante ammettendo le difformità, ma affermando che verranno sanate tramite la richiesta di sanatoria già presentata preso l’ufficio tecnico dello stesso Comune dove lui è Sindaco. Ribatte Macrì spostando la domanda sulle tasse e se le ha pagate anche sulla parte abusiva. E qui subentra l’intervista al dirigente dell’Area finanziaria Angelo Grande, il quale conferma che per la parte concessa il Sindaco ha pagato i tributi, ma per la parte abusiva dovrà pagare anche gli arretrati…
Per ultimo, l’inviato di Striscia, dopo essere stato sollecitato dal Sindaco a recarsi presso gli uffici per verificare lo stato della pratica e ad avere risposta, ha intervistato il responsabile dell’ufficio tecnico Claudio Corigliano, colui che ha firmato l’ordinanza di demolizione e che dovrà vagliare la richiesta di sanatoria del suo stesso sindaco. Macrì lo incalza dicendogli: “esiste una sudditanza psicologica? Probabilmente intendendo al doppia ruolo di controllore della pratica in sanatoria e di controllato in qualità di dipendente comunale con l’incarico provvisorio di dirigente ottenuta su nomina dello stesso sindaco, essendo vincitore di concorso come geometra e non come dirigente dell’Ufficio. L’atteggiamento di Corigliano è stato stranamente non collaborativo, non rispondendo all’inviato di Striscia dicendogli che era eventualmente disposto a parlare del caso, ma solo a telecamere spente, ricevendo un netto rifiuto da parte del giornalista Macrì, con la tensione palpabile fino ad arrivare a vedere una scenetta tragicomica, urlandogli “vada fuori, vada fuori” dall’ufficio.
L’ironia, nel drammatico servizio montato da Striscia la Notizia, era palpabile con sketch inseriti nel servizio comparendo le risposte flash date da Matteo Renzi, Mario Draghi, Gerry Scotti e l’immancabile Antonio Albanese, in arte Cetto la Qualunque con la storica frase: “Le tasse sono come la droga, le paghi una volta e non riesci più a smettere!”
Per la cronaca, i Carabinieri nell’ordinanza di demolizione hanno rilevato nell’immobile i seguenti abusi:
- un piano seminterrato della superficie di 115 metri quadri;
2. un ampliamento al piano terra con volume di 24 metri quadri;
3. ampliamento del relativo solaio di circa 5 metri quadri con chiusura di parte del portico,
originariamente previsto nel progetto;
4. un ampliamento al piano primo con la realizzazione di tre volumi rispettivamente di 30mq, 9 mq e 3 mq con sopraelevazione in zone ove era prevista la copertura del tetto:
5. diversa distribuzione degli spazi interni del piano terra e del primo piano in quanto originariamente il piano terra doveva essere adibito a zona giorno e il primo piano a zona notte mentre di fatto risultavano essere due abitazioni indipendenti;
6. la realizzazione di ulteriori 3 opere realizzate in totale difformità per mancanza del titolo edilizio: costruzione di un garage in muratura di circa 37 mq, una scala scoperta in cemento armato sul retro dell’abitazione, un piccolo locale in muratura adibito a deposito di circa 6 metri quadri, una scala esterna in cemento armato antistante il detto deposito.