Mesopotamia, significa letteralmente “terra tra due fiumi” una vasta pianura attraversata da due corsi d’acqua importanti: il Tigri e l’Eufrate. Un territorio fiorente, con condizioni climatiche favorevoli, ricco di acqua e con un terreno particolarmente fertile. Tutte condizioni che agevolarono l’insediamento dei primi popoli. Fu così che nelle terre che circondavano questa rigogliosa pianura, giunsero in tempi diversi i Sumeri, gli Assiri, gli Accadi, i Babilonesi e gli Ittiti
Fin dalla prima metà del IV millennio a.C. costituirono una civiltà originale e raffinata, che culminò nel III millennio a.C. con la scoperta della scrittura da parte dei Sumeri.
Con il passare del tempo i Sumeri furono assorbiti dagli Accadi, etnicamente più vigorosi e numerosi oltre che militarmente agguerriti con a capo il re Sargon.
È in questo periodo che visse Enheduanna, figlia del re Sargon detto il Grande.
Suo padre la nominò sacerdotessa del tempio del dio Nanna nella città di Ur.
Nella lingua sumera Enheduanna vuol dire Ornamento del paradiso ed era una sacerdotessa di alto rango della divinità lunare maschile Nanna (in sumerico)/Sin (in accadico). La luna, divinità maschile, preposta agli aspetti razionali come il calcolo del tempo e l’influsso sull’agricoltura. La mezzaluna assomiglia alle corna e Sin fu paragonato a un giovane toro, la cui forza aumenta durante il mese. L’eclissi è il segno più temibile di Sin che preannuncia catastrofi.
Enheduanna compose 42 inni per altrettanti templi e tre poemi che vengono considerati di fondamentale importanza nella storia letteraria della Mesopotamia. Gli inni che scrisse sono stati trascritti e copiati per centinaia di anni dopo la sua morte.
Alcuni possono essere ancora letti sulle tavolette di argilla, che venivano incise con la scrittura cuneiforme, esposti nei musei di tutto il mondo.
Perciò Enheduanna, che scriveva in sumero e parlava l’accadico, può essere considerata la prima poetessa della storia.
Betty De Shong Meador nel suo libro Inanna Signora dal Cuore Immenso, ci fa conoscere questa straordinaria sacerdotessa e poetessa
Il libro si apre con un’introduzione di Judy Grahan che introduce il lettore alle traduzioni e alle ricerche dell’autrice.
L’opera si divide in due parti: la prima parte contiene il contesto storico culturale rappresentando i luoghi e le usanze della Mesopotamia.
Successivamente ci vengono presentati le vesti e i culti degli antichi dei per introdurre la mitologia su Inanna e la storia della vita di Enheduanna.
La seconda parte è composta dai tre inni di Inanna, ovvero: Inanna ed Ebih, Signora dal cuore immenso e L’esaltazione di Inanna.
Consiglio questo libro a chi come me ama la poesia e la storia.
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