Le indagini sono ancora in corso da parte del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, ma le notizie sono sconvolgenti. Tassi usurai elevatissimi, uso della violenza e minacce nei confronti di chi era caduto nella spirale. Un male antico e purtroppo ancora sommerso che, come un serpente, strangola le vittime.
A Catanzaro è emerso, infatti, che da tempo un gruppo di persone era stabilmente dedito all’usura con ruoli definiti, meccanismi collaudati e privi di qualsivoglia scrupolo nell’esigere dalle proprie vittime. “Una ennesima conferma di quanto il territorio sia assolutamente permeabile – dichiara Pietro Molinaro, presidente della Commissione consiliare antindrangheta della Regione Calabria –. L’usura e il sovraindebitamento sono al centro dell’attenzione della Commissione Consiliare antindrangheta e del Dipartimento Legalità della Giunta Regionale che sono impegnati in un’azione di prevenzione con contatti continui con le Fondazioni antiusura. Il forte invito che rivolgo è di un percorso di denuncia e di lotta a una piaga sommersa, che non si deve nutrire di silenzio e omertà e quindi di rivolgersi alle Fondazioni antiusura la cui attività e capacità di intervento vogliamo sempre di più potenziare. Questo insieme alle Forze dell’Ordine può essere un argine per organizzare la lotta all’usura che deve essere fatta anche con la prevenzione, la solidarietà e l’educazione all’uso consapevole del denaro”.