Il sopralluogo di Anas sulla strada provinciale 23, nel tratto chiuso al traffico da un anno, Joppolo-Coccorino, richiesto direttamente dalla segreteria del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli che avrebbe incaricato la società ad assumere formalmente, in luogo di Provincia e Regione, la cabina di regia per la copertura finanziaria delle opere, dalla fase di progettazione a quella dell’esecuzione dei lavori, ha innescato numerosi commenti sulla problematica.
“La strada provinciale Sp 522 (strada del mare) – afferma il consigliere regionale Michele Mirabello – rappresenta la principale arteria turistica del territorio vibonese e, per quanto ancora incompleta in alcuni tratti, e necessitante di importanti opere manutentive in molti altri, è l’infrastruttura viaria maggiormente trafficata perchè collega la rete autostradale alla cosiddetta Costa degli dei. Già lo scorso anno la Giunta regionale provò ad inserire la suddetta arteria fra le proposte di statalizzazione depositate al ministero. Per ragioni tecniche questa proposta fu rigettata, ma credo che sia oggi necessario mettere in campo una larga iniziativa politica ed amministrativa finalizzata ad ottenere un riesame ed una rivalutazione della proposta in tempi rapidissimi. Oggi la provincia di Vibo Valentia fa molta fatica, per le risorse disponibili e per le note carenze di personale, a gestire la rete viaria provinciale. Un intervento di questa natura può infatti alleggerire il carico dell’ente, ed al contempo assicurare la necessaria manutenzione a questa importante arteria che va da Pizzo a Nicotera, oggi peraltro interrotta a Joppolo. Sulla scorta di queste considerazioni, dopo aver rapidamente sentito i sindaci che gravitano sulla costa tirrenica vibonese, già nella settimana prossima metterò in campo una iniziativa di sottoscrizione di un documento, con allegate le delibere dei consigli comunali e con le adesioni di parti sociali, associazioni, imprenditori e liberi cittadini, che, associata un intervento del Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, vedrà la proposta nuovamente al vaglio del tavolo ministeriale. Sin da ora, pertanto, mi farò carico di invitare i sindaci a convocare i consigli comunali per pronunciarsi su questa importante iniziativa”.
Così l’amministrazione comunale di Joppolo. “A noi non interessano le polemiche – affermano
gli amministratori -, ma la soluzione, con il ripristino della percorribilità, dei problemi che gravano sulla strada provinciale 23, salutiamo con grande soddisfazione l’intervento del Ministro delle infrastrutture Toninelli, al quale porgiamo i più sentiti ringraziamenti, con l’augurio che esso possa essere risolutivo. L’intervento del ministro non sminuisce l’attività posta in essere dall’amministrazione comunale, che non ha i mezzi né i poteri o le competenze del Ministero delle Infrastrutture, né l’impegno profuso dal prefetto Giuseppe Gualtieri, dal presidente della Regione, Mario Oliverio e dall’onorevole Michele Mirabello, il quale nei giorni scorsi ha preannunciato il sopralluogo dell’Anas, ente con il quale la Regione aveva già attivato una positiva interlocuzione. Questa amministrazione comunale ritiene doverosa questa precisazione perché c’è ancora chi pensa di potere strumentalizzare la chiusura della strada provinciale 23 per fini che non sono quelli perseguiti da quanti vogliono che la stessa venga sistemata e resa percorribile. Grazie ancora al Ministro Toninelli. Questa amministrazione comunale con la stessa intensità si premurerà di ringraziare l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia quando sarà resa percorribile senza pericoli la strada provinciale 25 che attualmente rappresenta il percorso alternativo alla Sp. 23″.
Anche l’ex vice sindaco Guido Ventrice. “L’intervento diretto del ministro delle infrastrutture Toninelli, riguardo la chiusura, della Sp 23, mette fortemente in risalto l’incapacità di una classe dirigente, di fatto esautorandola, che, ad ogni livello, gestisce questo territorio. Un comitato spontaneo di cittadini, districandosi da circa un anno nei meandri della burocrazia, tra false promesse, infruttuosi quanto innumerevoli tavoli tecnici e rivoltanti passerelle, credendo nel raggiungimento di un risolutivo obiettivo, è riuscito a far arrivare la propria voce nei “palazzi romani” ed a far assumere impegni certi al Governo Centrale. Ciò fa risaltare una cosa soltanto: l’immobilismo e l’inettitudine della politica locale e ne decreta il suo fallimento; una politica che non ha saputo risolvere i problemi della comunità e che ha spinto, spontaneamente, i cittadini a costituirsi in comitato lasciandoli soli; una politica che non rappresenta le istanze dei cittadini e che, per tale ragione, non ha motivo di esistere così com’è oggi. Parliamo di una classe dirigente comunale che, nonostante ciò che oggi si voglia far credere, è rimasta silente sin dall’inizio di questa vicenda, non promuovendo nessuna azione concreta, non coinvolgendo i sindaci dei comuni limitrofi e non ponendosi a capo, com’era invece doveroso, di una cittadinanza stanca dell’evidente clima di abbandono e degrado. Un’amministrazione che ha conosciuto un flebile sussulto all’indomani di una forte e decisa manifestazione civica, per poi riassopirsi nella propria inconcludenza; un’amministrazione che ha svolto le proprie “passerelle” presso innumerevoli ed incerti “tavoli tecnici” senza argomenti e senza una linea ben precisa da seguire, se non le solite lagne propagandistiche. Per non parlare, poi, di un Governo Regionale che, nelle incapacità economiche e gestionali di una Provincia oramai collassata, ha promesso di avocare a se le incombenze di intervento sull’arteria provinciale, senza poi compiere nulla di concreto; si è limitata, del resto, tramite i suoi rappresentati locali e tramite il Presidente della Giunta Regionale alle innumerevoli apparizioni che, fini e se stesse, non hanno portato a nulla tra i vari e, alcune volte strampalati, proclami. Hanno operato in ragione di una imminente campagna elettorale per le elezioni regionali in vista, nell’ intramontabile stile politico conosciuto a queste latitudini e che, per ovvie ragioni, comincia a non attecchire su una popolazione esasperata e non più sprovveduta come un tempo. Nel concreto c’è che i proclami e le sviolinate delle ultime ore contano nulla di fronte al malessere che avverte la cittadinanza, abbandonata e costretta a perseguire in autonomia le proprie istanze. Ciò dovrebbe far riflettere ed analizzare un dato: quello della sfiducia nelle istituzioni e nella politica, che decreta il tramonto di una sistema dirigente imbarazzante ed inadeguato. Se un qualsiasi obiettivo verrà raggiunto, com’è oggi presumibile, di certo non saranno appagati gli sforzi dei “maestri parolai” ma, unicamente, quelli di ogni singolo cittadino e di un Comitato Civico che ha saputo e voluto fronteggiare un annoso, quanto intollerabile problema. Per il resto, bisognerebbe conoscere il senso della vergogna e del ridicolo”.