Di Rudy Giuliani
Con la scomparsa di Papa Francesco – che riposi in pace – i fedeli si trovano ad affrontare un momento cruciale. Per milioni di cattolici in tutto il mondo, il papato non è solo un simbolo; è l’ancora spirituale, la luce guida in un mondo che sprofonda nella confusione morale. Oggi, mentre secolarismo, wokeismo e modernismo erodono le fondamenta della fede, abbiamo bisogno di un papa che difenda con fermezza le tradizioni senza tempo della Chiesa, non che si pieghi ai capricci fugaci di una cultura traviata. Abbiamo bisogno di una guida come il Card. Robert Sarah– un tradizionalista audace, antiwoke e pro-life – che riporti la Chiesa al suo incrollabile nucleo morale.
Sia chiaro: la Chiesa non è un’istituzione politica, né dovrebbe inseguire concorsi di popolarità. La sua missione è eterna: proclamare la verità di Cristo, sostenere la santità della vita, del matrimonio e della famiglia e fornire una bussola morale a un mondo alla disperata ricerca di un senso. Ma sotto Papa Francesco, Dio lo benedica, abbiamo visto un papato che troppo spesso ha flirtato con le ideologie moderne, ammorbidendo la posizione della Chiesa per compiacere gli interessi della sinistra. I suoi sforzi per abbracciare l’inclusività e le cause ambientali, pur essendo ben intenzionati, hanno diluito la chiarezza morale della Chiesa. I fedeli non hanno bisogno di un papa che asseconda l’élite progressista. Hanno bisogno di un pastore che rimanga saldo, proclamando il Vangelo senza scuse in un mondo che ha smarrito la strada.
Guardatevi intorno. La società sta crollando sotto il peso del relativismo. Il wokeismo predica un falso vangelo di identità a discapito della verità. Il secolarismo ci dice che la fede è irrilevante. E il modernismo? È un canto di sirena, che induce la Chiesa al compromesso. Ma i cattolici – soprattutto i giovani convertiti che accorrono in massa alla fede – non cercano una reliquia annacquata di ciò che la Chiesa era un tempo. Sono affamati di autenticità, di una Chiesa che affermi con coraggio le proprie convinzioni, non una che si sbilancia per evitare offese. Questi giovani fedeli stanno riscoprendo le Messe in latino, le devozioni tradizionali e gli inflessibili insegnamenti morali che hanno definito il cattolicesimo per secoli. Vogliono un papa che rifletta quel fervore, non uno che si riserva il lusso di rimanere attuale.
Entra in scena il cardinale Robert Sarah. Quest’uomo incarna la forza e la chiarezza di cui la Chiesa ha bisogno. Nato in Guinea, non è estraneo alle difficoltà, eppure la sua fede è incrollabile. È un fiero difensore della vita, definendo l’aborto per quello che è: un male morale. Non ha paura di affrontare l’agenda woke, mettendo in guardia contro le ideologie che minano la famiglia e la dignità umana. I suoi scritti, come “Dio o niente”, risuonano con una generazione che brama uno scopo radicato nella verità eterna. Sarah non usa mezzi termini. Vede la Chiesa come un baluardo contro il caos della modernità, non come un camaleonte che cambia colore per mimetizzarsi. Questo è il tipo di leadership che i cattolici meritano.
Fonte: PolitiBrawl
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