Cala il sipario sul Contest d’arte creativa di pittura murale svoltosi nelle giornate del 24 e 25 maggio a San Martino di Taurianova. Vissute emozioni uniche perché con l’evento organizzato dall’Associazione culturale “Abbadia” si è contribuito, in maniera rilevante ed in perfetta linea con le intenzioni degli organizzatori, a far rivivere il piccolo borgo, ricco di tradizione e storia e rendere di nuovo vivo quel senso ᴅɪ ᴀᴘᴘᴀʀᴛᴇɴᴇɴᴢᴀ, inteso come 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗲 𝗱𝗶 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲.
Due giorni, durante i quali, San Martino ha potuto riassaporare il gusto di sentirsi in fermento, di sentirsi di nuovo “vivo”, una sensazione smarrita nel tempo e che il Contest ha voluto, con tutte le sue forze, far riemergere e da questo momento riappropriarsene definitivamente per ripartire con un nuovo slancio.
Tra gli artisti in gara Maurizio Cannizzo, anche studenti del Liceo Artistico di Cittanova e della scuola secondaria di primo grado del plesso di San Martino, guidati dalla Prof.ssa Maria Concetta Romeo e dalla Dirigente Scolastica Maria Concetta Muscolino, hanno dato vita, secondo la loro creatività ed immaginazione, a splendidi murale incentrati sulla vita del Santo. Un murale fuori concorso è stato realizzato dalla direttrice artistica dell’evento, Antonella La Rosa.
Il momento più emozionante ha toccato picchi altissimi, estasiando il pubblico presente, con il concerto di musica sacra all’interno di una gremitissima Chiesa Maria SS. della Colomba, elaborato per coro e orchestra dal Maestro Andrea Francesco Calabrese e l’esibizione del coro e dell’orchestra dell’Accademia Pentakàris.
Rieccheggiano, ancora, le note della prima esecuzione dell’𝙄𝙣𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙎𝙖𝙣 𝙈𝙖𝙧𝙩𝙞𝙣𝙤, unitamente alle produzioni di musica sacra magistralmente dirette da Bruno Tirotta con la direzione artistica di Martino Parisi.
Laboratori didattici per bambini e ragazzi, Street Band e Raccontastorie sono stati altri ingredienti che hanno valorizzato un programma variegato.
𝗜𝗹 𝗽𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁 “𝗦𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗼”
La 𝐆𝐢𝐮𝐫𝐢𝐚 tecnica, composta da Domenico Michele Surace, Prof. Accademia Belle Arti di Reggio Calabria, dallo scultore Cosimo Allera, Maria Fedele, Cristina Berlingeri e Marcello Anastasi ha valutato i 𝐦𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢 sulla base di quattro 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐞𝐫𝐢 principali:
- l’aderenza al tema della storia di San Martino,
- il valore artistico-estetico,
- la capacità comunicativa,
- l’inserimento nel contesto urbano.
Ogni opera è stata analizzata considerando sia l’efficacia narrativa che l’impatto visivo, con attenzione al dialogo tra espressione individuale e coerenza con l’ambiente della via.
Di conseguenza ha decretato i seguenti 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢, nell’ordine:
𝗣𝗥𝗜𝗠𝗢 𝗖𝗟𝗔𝗦𝗦𝗜𝗙𝗜𝗖𝗔𝗧𝗢 – Muralista Maurizio Cannizzo
Il 𝗺𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗻. 𝟱 intitolato “𝑪𝒐𝒏𝒗𝒆𝒓𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒃𝒓𝒊𝒈𝒂𝒏𝒕𝒆” si distingue per la piena aderenza al tema e per un’integrazione particolarmente riuscita nel contesto della via, dove si inserisce con armonia e sensibilità – aspetto che denota un approfondito studio preliminare -. Pur con una resa tecnica ancora in evoluzione, l’opera riesce a comunicare con efficacia il cuore della narrazione, rendendolo accessibile e visivamente coinvolgente.
𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗢 𝗖𝗟𝗔𝗦𝗦𝗜𝗙𝗜𝗖𝗔𝗧𝗢 – Muralista Sofia Mantova e Sofia Rocciolo Liceo Artistico Cittanova
Il 𝗺𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗻.𝟰 intitolato “𝑹𝒊𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒂𝒓𝒎𝒊”, si distingue per un’efficace attualizzazione del tema di San Martino, capace di rendere il messaggio di solidarietà immediato e vicino alla sensibilità contemporanea. La comunicazione visiva è chiara ed emotivamente coinvolgente. Pur con una tecnica ancora essenziale e un’integrazione ambientale limitata, l’opera dimostra una buona aderenza narrativa e un’intenzione significativa di reinterpretare la tradizione in chiave moderna.
𝗧𝗘𝗥𝗭𝗢 𝗖𝗟𝗔𝗦𝗦𝗜𝗙𝗜𝗖𝗔𝗧𝗢 – muralista Libero e Zoe Rodofili
Il 𝗺𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗻. 𝟵, intitolato “𝑴𝒂𝒓𝒕𝒊𝒏𝒐 𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒗𝒆𝒔𝒄𝒐𝒗𝒐” è un murale che colpisce per la sua semplicità essenziale, capace di rendere il messaggio immediatamente comprensibile a chi lo osserva. L’assenza di elementi superflui rafforza la chiarezza del racconto, trasmettendo con efficacia il nucleo della vicenda di San Martino. Pur mostrando una resa tecnico-formale contenuta, si tratta di un esempio di come una scelta espressiva sobria possa risultare comunque potente.
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