E’ volato in Cielo ieri, a 91 anni, lo straordinario stilista Giorgio Armani,
Icona di raffinatezza, bellezza ed eleganza.
Il suo stile divenne famoso negli Stati Uniti, e partendo da lì in tutto il mondo, grazie al film American Gigolò del 1980, in cui Richard Gere indossava quasi solo completi Armani, compreso quello della locandina.
Gere vestito in Armani diventò un nuovo modello di uomo ideale.
Armani ha ribaltato gli stereotipi di genere: per gli uomini abiti fluidi e morbidi, per le donne uno stile strutturato e androgino.
Preferiva i colori neutri, come il grigio, il beige, il greige (parola coniata per indicare un suo colore a metà tra grigio e beige) e il blu notte.
Sue le divise per gli Europei di calcio e per le Olimpiadi che dagli anni Novanta .
In Italia nelle occasioni più formali calciatori, presentatrici di Sanremo, capi di stato e di governo hanno vestito quasi sempre Armani: in tutto il mondo sinonimo di eleganza.
Giorgio Armani nacque a Piacenza l’11 luglio del 1934 e nel 1949 si trasferì a Milano con la famiglia.
Si iscrisse alla facoltà di Medicina all’Università Statale e nel 1953 la abbandonò per fare il servizio di leva in un ospedale militare di Verona. Finito il servizio di leva, iniziò a lavorare come vetrinista alla Rinascente di Milano.
Continuò come assistente fotografo e poi buyer (cioè sceglieva cosa comprare per rivenderlo in negozio) e infine nel reparto vendite.
Agli inizi degli anni Sessanta, ottenne un lavoro come designer dallo stilista Nino Cerruti.
Alla fine degli anni Sessanta conobbe Sergio Galeotti, che divenne il suo compagno nella vita e nel lavoro e che , lo convinse a mettersi in proprio e a lavorare come consulente di marchi di moda, e poi ad aprire un suo studio a Milano nel 1973.
Nel 1974 Armani presentò, la sua prima collezione nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze , che piacque molto, in particolare per il bomber di pelle portato su completi lussuosi.
Nel 1975 Armani e Galeotti fondarono insieme la Giorgio Armani Spa e in quell’anno venne presentata la prima collezione maschile, quella per la primavera/estate 1976, che ottenne subito l’attenzione dei critici di moda e dei buyer. Nel 1976 le sue giacche destrutturate vennero acquistate dal famoso negozio Barney’s di New York.
Il successo arrivò, come già detto, con il film American Gigolò.
Armani nel 1982 fu scelto per apparire sulla copertina dela rivista Time.
Aprì un negozio a Los Angeles, divenne tra gli stilisti di fiducia di celebrità come Diane Keaton, Michelle Pfeiffer, Julia Roberts, Dennis Hopper, Tom Cruise e alla cerimonia degli Oscar del 1990 gli attori e le attrici che vestivano Armani erano in tanti, che si parlò di Armani Awards, anziché Academy Awards .
Disegnò, in seguito abiti per oltre 200 film, tra cui Gli Intoccabili di Brian De Palma, The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, e tutti quelli indossati da Christian Bale nella trilogia su Batman del regista Christopher Nolan.
Creò molti prodotti accessibili a tutti, come profumi, occhiali, biancheria intima, linee di abbigliamento più giovani ed economiche (come Emporio Armani e Armani Jeans) e vestiti o accessori prodotti in licenza, cioè fatti da altre aziende che pagavano Armani per poterci mettere sopra il suo logo.
Nel 1989 aprì anche una linea dedicata alla casa e nel 2004 firmò un accordo con l’azienda edile di Dubai Emaar Properties per costruire hotel e resort in tutto il mondo.
Nel 2015 inaugurò a Milano l’Armani Silos, uno spazio espositivo che raccoglie alcuni dei suoi lavori e mostre d’arte, moda e fotografia.
Investì nella più importante squadra di pallacanestro di Milano: l’Olimpia Milano, che sotto la sua gestione, nel 2014 tornò a vincere il campionato dopo 18 anni, per confermarsi poi come la squadra più forte e vincente d’Italia e la più importante a livello europeo, con sei scudetti, quattro coppe Italia, cinque supercoppe.
Dal 1985, dopo la morte di Galeotti per complicazioni legate all’AIDS, Armani restò l’unico proprietario dell’azienda
Nello stesso anno creò la Fondazione Armani.
Armani lascia un’immensa eredità di stile e bellezza rigorosamente Made in Italy.
Un grande uomo italiano che ha fatto dell’eleganza e della bellezza la sua ragione di vita.
La camera ardente sarà allestita da sabato 6 a domenica 7 settembre all’Armani/Teatro di Milano. I funerali si svolgeranno lunedì 8 in forma privata.
Il sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato che sarà lutto cittadino.
Caterina Sorbara
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