Alla vigilia di Tutti i Santi, la città di Gioia Tauro ha vissuto un momento speciale, caratterizzato dall’arte e dalla fede.
Presso la Parrocchia Sant’Ippolito Martire dopo la Santa Messa, presieduta da don Antonio Scordo, è stato presentato ai fedeli il Reliquiario di Sant’Ippolito Martire, patrono della città, che custodirà la reliquia ex ossibus del Santo, donata dalla Diocesi di Bergamo alla Diocesi di Oppido Palmi nel settembre 2024.
L’architetto Carmelo Raco artista di fama internazionale, non senza emozione ha presentato la sua opera, realizzata con infinito amore.
Il reliquiario in argento dal peso di 6,8 kg, raffigura stilisticamente quattro cavalli rampanti posti ad angolo che reggono l’altare tovagliato, in cui sopra ci sono due angeli, eretti uno di fronte all’altro con braccia protese in avanti in posa austera, atti a sorreggere la santità impressa nella particola ossea del Santo, il tutto è sigillato all’interno di una teca in cristallo di forma cilindrica-cupoidale che in sommità espone i segni del martirio, identificati nelle palme e la croce in argento placcato in oro .
Il manufatto artistico, dopo il lavoro di modellazione eseguito a cera, è stato realizzato in argento massello 900 patinato dall’argentiere Alessandro Amato di Palermo.
Il Reliquiario, sarà collocato nell’abside dell’altare maggiore, sotto la statua di Sant’Ippolito, divenendo così parte viva del patrimonio religioso e artistico della città.
L’arch. Raco ha sottolineato:” Sono fortemente religioso, e per questo è stata per me una grandissima emozione, ho dovuto racchiudere la storia di questo grande Santo che è stato dilaniato dai cavalli per ordine dell’Imperatore Valeriano nel 258 d. C.
I cavalli che io ho realizzato simboleggiano quattro stati d’animo diversi, carichi di energia e vitalità.
Vorrei precisare che non alludono alla morte come fine, ma come rinascita.
I cavalli reggono l’altare divenendo parte di esso
Sull’altare i due angeli sono sereni, perché indicano la santità e fra le loro mani reggeranno la reliquia.
Ho provato un’emozione fortissima perché ho realizzato un’opera che è collegata alla santità, al divino.
Non ultimo Sant’Ippolito è il nostro patrono”.
L’argento utilizzato per la realizzazione del Reliquiario è stato donato con cuore generoso da numerosi fedeli della comunità, mentre le spese della cera sono state sostenute da un parrocchiano devoto, che ha voluto contribuire in forma riservata alla concretizzazione dell’opera.
Nel corso dell’omelia, don Antonio Scordo si è soffermato sulla santità, che deve essere vissuta intensamente, partendo dal quotidiano.
Inoltre, sono stati nominati tre nuovi portatori di Sant’Ippolito..
Dopo l’intervento del Maestro Carmelo Raco, la reliquia è stata posta all’interno del Reliquiario, alla presenza del Cancelliere della Diocesi di Oppido Palmi, Don Antonio Spizzica.
Caterina Sorbara




