I sindaci dell’Ato n. 4 di Vibo Valentia, si sono nuovamente incontrati, ieri al Comune di Vibo, ma le distanze – in merito all’individuazione del sito che dovrà ospitare la piattaforma di recupero spinto dei rifiuti e la collegata discarica di servizio di 200mila metri cubi (come previsto dal Piano regionale) – restano lontane e non sono mancati momenti di vivace dibattito e un duro scambio di accuse tra il sindaco di Acquaro, Giuseppe Barillaro e quello di Vazzano, Domenico Villì.
Anzi le cose si complicano, perchè alle tre proposte in campo – un sito nel comune di San Calogero, la zona industriale di Vibo Valentia e località “Tozza Palombara” a Snt’Onofrio – adesso si è pure aggiunta una quarta lanciata dal primo cittadino di Abdon Servello, che ha proposto all’assemblea di situare nel territorio del suo comune l’impianto in questione.
In ballo vi sono le “royalites” che andranno al comune che ospiterà l’impianto e a Vallelonga vi sarebbe un area che ben si presterebbe a ospitare l’impianto suddetto, cioè quella della vecchia cava dismessa di località “Squelle”.
La matassa si fa cosi sempre più ingarbugliata e adesso, a sciogliere il nodo gordiano dovrà essere il vertice dell’Ato, composto dal presidente Elio Costa, e dai sindaci di Rombiolo Giuseppe Navarra e di Filadelfia Maurizo De Nisi, determinando un aggiornamento della riunione ad una decina di giorni, anche al fine di acqusire in merito alle varie proposte presentate, ulteriore documentazione.
Da sottolineare che la tempistica di realizzazione degli impianti, vedrebbe favoriti i siti di San Calogero e Vibo Valentia, dove già sono stati acquisiti i pareri Via ed effettuati i successivi sopralluoghi, mentre nelle altre ipotesi l’iter sarebbe ancora indietro di molto.