Il New York Times torna a parlare della Calabria dove aver inserito la nostra regione tra le 52 mete imperdibili per il 2017, in particolare per la sua tradizione culinaria. E lo fa questa volta con un lungo servizio sul piccolo centro del catanzarese, Soveria Mannelli, esaltando la figura dell’ex sindaco Mario Caligiuri, eletto per 5 mandati e rivestendo così, per diciotto anni, la carica di primo cittadino, sottolineando come, in tempi non sospetti, lo stesso avesse intuito le potenzialità insite nel processo di informatizzazione e digitalizzazione della società.
Il gionale americano ripercorre le tappe dell’intuizione avuta da Caligiuri che alla vigilia del capodanno dell’anno 2000, scrisse una mail ale autorità governative del tempo chiedendo loro udienza per illustrare il progetto di portare internet nel suo piccolo centro abitato. E come tutti ormai sanno, Caligiuri non solo venne ricevuto ma la sua idea divenne realtà.
Lo stesso New York Times asserisce e non a torto che quella mossa del sindaco comportò un grande beneficio alle imprese del territorio facendole scoprire nuovi mercati. Aziende come la Rubbettino Editore, fondata nel 1972 o la Camillo Sirianni una delle imprese leader nel settore degli arredi scolastici o ancora il Lanificio Leo che ha al suo attivo collaborazioni con aziende di designer ed artisti internazionali, e lavora con la lana dell’Australia, il pregiato cashmere del Nepal ed il cotone egiziano e sudamericano e ha al suo attivo alcuni premi internazionali di design.
Il segreto di tutto questo risiede nell’essere riusciti a preservare questo luogo in un contesto contemporaneo che grazie all’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici ha saputo aprirsi al mondo in un proficuo rapporto osmotico agendo nella consapevolezza che il passato non ha bisogno di essere contemplato, ma utilizzato.
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