Mafia e corruzione: sono questi i due seri ostacoli allo sviluppo economico non solo del Vibonese, ma dell’intera Calabria. Una Calabria fatta da gente onesta e operosa che non bacia le mani, che non si inchina e che si ritrova nella sala convegni della Camera di Commercio per rafforzare la rete civica e istituzionale dei corpi intermedi. Un incontro pienamente riuscito e che ha registrato la presenza di avvocati, commercialisti, revisori contabili, dirigenti scolastici. Tutti i relatori hanno affrontato il tema in questione – “La Calabria che vogliamo: conoscenza, contrasto e prevenzione della criminalità e della corruzione nel panorama dell’economie locali” – con ricchezza di argomentazioni convergendo sulla condivisione di idee e prospettive per uno sviluppo possibile sul piano dell’etica e della legalità.
<Una bella giornata per una Calabria positiva – ha affermato il segretario generale dell’Ente Donatella Romeo nell’introdurre i lavori – una Calabria che vuole pensare al presente e al futuro abbandonando atteggiamenti di apatia e rassegnazione e ottimizzando capacità e risorse>. Soddisfatto anche il presidente dell’ente camerale Michele Lico. <Quello che vogliamo – ha sottolineato – è sicuramente una Calabria con un maggiore senso civico, più competitiva, con maggiori infrastrutture, tecnologie e opportunità occupazionali, nonché una pubblica amministrazione più efficiente e trasparente, semplice ed accessibile che riporti fiducia nelle istituzioni ed etica nei comportamenti>. Soprattutto <vogliamo – ha aggiunto – una Calabria libera dalla criminalità per essere liberi di decidere, di sviluppare idee, di fare impresa, di investire nella nostra terra per dare speranza e opportunità ai giovani>. Apprezzati anche gli interventi del vice presidente della Regione Antonio Viscomi, del sindaco Elio Costa e del pro-rettore dell’università di Padova Antonio Parbonetti, nonché di Paolo Bertaccini Bonoli di Transparency Inter.
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