<La legge sulla dieta mediterranea in Calabria c’era già; era la n.45/2013 proposta dal sottoscritto e approvata dal governo di centrodestra>. A parlare è Alfonsino Grillo, ex consigliere regionale che, nell’immediatezza dell’approvazione della nuova legge, non esita ad accusare il governatore Mario Oliverio, il consigliere Orlandino Greco e il presidente della terza commissione Michele Mirabello di <complicità nello scippo>. Tutti e tre, a suo parere, sarebbero colpevoli <d’aver rilegato la Calabria e Nicotera, dopo tre anni d’inefficienza sul tema, a semplici spettatrici dei successi di altre regioni, ad esempio la Campania>. Si sarebbe accorti solo ora che <il treno dell’Expo 2015 è passato a gran velocità> dell’importanza della dieta mediterranea e della spinta che la stessa potrebbe dare all’intera regione.
Grillo, peraltro, rimprovera ai tre avversari politici di aver garantito <la partecipazione a protocolli d’intesa (Carta mediterranea per l’infanzia – Milano 2015) per esaltare i prodotti della Campania rimediando figuracce in tutta Italia, Expo compresa>. C’è poi un altro aspetto che Grillo non accetta. <Oliverio – dice – ancora una volta ha una visione ristretta della Calabria> diventata, in sostanza “Cosenzacentrica” perché sono previsti accordi con l’Unical, alcuni insediamenti minori cosentini faranno da capisaldi e i firmatari della legge sono cosentini. La conclusione, quindi, è presto fatta: cancellare la legge 45/2013, a parere di Grillo, ha il solo scopo di spostare il baricentro in Calabria da Vibo a Cosenza. Oliverio risolverebbe anche la questione Nicotera riservandole <panem et circenses>. Parole dure come macigni che, rotolando velocemente verso Capo Vaticano, vengono “neutralizzate” da Michele Mirabello, relatore della legge approvata lunedì scorso col voto di tutti i consiglieri, tranne Vincenzo Pasqua che si è astenuto.
<Intanto – afferma – nessuno toglie a Grillo i meriti dell’aver proposto e fatto approvare la prima legge sulla dieta mediterranea. Va rilevato, però, che quella legge – continua – non è mai stata attuata perché era di corto respiro ed era stata strutturata con l’unico obiettivo di puntare all’Expo 2015>. Aveva anche un altro serio limite nel fatto che <creava una delle tante fondazioni – spiega ancora – che in quella stessa legislatura, l’allora presidente Giuseppe Scopelliti decideva di annullare in toto>. Di contro <la nuova legge – prosegue l’esponente del Pd – ha una visione a vasto raggio, coinvolge tutte le università calabresi e contribuirà in maniera efficace alla valorizzazione delle filiere enogastronomiche con ricadute positive sul turismo e sull’economia calabrese>. Poi un chiarimento indispensabile. <Nicotera non viene scippata di nulla – rimarca Mirabello – perché avrà un rappresentante dell’Accademia nel Comitato scientifico, la sede dell’Osservatorio e un componente nel direttivo dello stesso>. C’è a suo parere anche un altro paradosso perché <in Consiglio – sottolinea – sono intervenuti i consiglieri Magno e Nicolò di Forza Italia per elogiare il lavoro svolto e, a proposito della legge Grillo, hanno parlato di <legge abortita> per interruzione della legislatura>.