“Sulla rete telematica, nella vita reale decidete di essere liberi rispettando la libertà degli altri. Insultare, deridere, fa male, ha delle conseguenze e quello che per voi è soltanto uno scherzo, perché tanto lo fanno tutti, non lo è, perché a volte gli scherzi uccidono”.
Hanno esordito così gli assistenti capo Anna Curcuruto e Mauro Mariani della Polizia postale di Reggio Calabria che hanno incontrato alunni e docenti della scuola Secondaria di I grado del dirigente scolastico Marisa Piro per parlare con loro di bullismo e cyberbullismo
I lavori sono stati introdotti dal dirigente scolastico che ha invitato gli alunni ad “imparare ad essere cittadini del mondo reale, ma anche di quello virtuale, divenendo, così, cittadini digitali”.
I due poliziotti hanno ampiamente descritto il mondo di internet analizzando il fenomeno del cyberbullismo e fornendo ai ragazzi chiare indicazioni per un comportamento sicuro online e per non divenire molestatori seriali. “La vera vita – hanno evidenziato – è quella che si vive fuori e non “dentro” un telefono” Quando una persona viene offesa su internet nessuno si mette dalla parte di chi sta subendo tutto ciò perché si pensa che è solo un gioco. Non si pensa alle conseguenze. Il telefono, invece, è una pistola carica e al posto di proiettili spara parole. Non vi nascondete dietro il pc, anche non visti vi sentono. Bisogna, invece, essere responsabili e non scatenare l’odio contro chi sta dall’altra parte del computer”.
I rappresentanti della Polizia postale hanno invitato, inoltre, i ragazzi a capire quando sui social cliccare “Mi piace”. “Pensate quando lo mettete – dichiarano – o postate la foto di un compagno che è in difficoltà, o ridete perché vedete un video di un ragazzo che prende in giro un professore. Provate a mettervi al posto della persona offesa. Abbiate la volontà di alzare il dito dal grilletto dello smartphone, la volontà di spegnerlo, di dire a un vostro compagno come stai piuttosto che fai schifo, la volontà di fermarvi prima di sferrare un pugno”.
“Non si è vivi – affermano – solo perché si è sui social. La realtà è quella dove si sorride, si parla direttamente, si provano emozioni, tutto il resto è virtuale perché il fragore di una risata non si misura dal numero di faccine”.
Nel pomeriggio, la scuola è divenuta “vetrina” di un percorso formativo che ha visto lavorare gli alunni nella realizzazione di prodotti multimediali sul cyberbullismo. Durante la giornata, infatti, la Media ha accolto genitori e parenti che hanno avuto modo di assistere ai diversi lavori realizzati dagli alunni coordinati e coadiuvati dai docenti del plesso.
Le classi Prime hanno presentato delle brevi riflessioni sul tema le Seconde e le Terze differenti cortometraggi, uno anche in lingua inglese, lavori che hanno trovato il plauso dei numerosi spettatori. Inoltre, i docenti del Corso di strumento musicale insieme ad alcuni alunni hanno allietato la giornata proponendo, in anteprima, la canzone “Perchè non ci incontriamo?”, testo e musica del professore Giuliano Bracchi.
Visto il grande successo e per far svolgere agli alunni esperienza formativa sul campo, è stata lanciata l’idea di dedicare, in futuro, una giornata alla Cittadinanza digitale probabilmente associata ad un possibile concorso.
Il tutto per dire “basta” ai nuovi “odiatori seriali”, a quei “comportamenti disfunzionali” che spopolano sul web, in particolare per dire “No” ai numerosi atti di bullismo e cyberbullismo che negli ultimi anni imperversano fra i giovani.