Eretta nel XI secolo e dedicata a Maria Santissima Achiropita, la chiesa cattedrale di Rossano è tra i monumenti storici più importanti della Sibaritide. La chiesa sorge a Rossano e fu eretta nell’XI secolo, con successivi interventi nel XVIII e XIX e si presenta con pianta a tre navate e tre absidi. La torre campanaria e la fonte battesimale risalgono al XIV secolo mentre il portale originario ed il rivestimento in pietra di Cipro dell’Icona Achiropita in chiaro stile neo-gotico – del XV secolo – e i pregevoli tetti lignei dorati a cassettoni – del XVIII secolo – costituiscono ulteriori elementi stilistici di grande rilievo artistico e storico. Nel suo interno la Cattedrale dell’Achiropita presenta 4 cappelle laterali settecentesche, e decori marmorei in chiaro stile tardo-barocco. Gli altri decori datano tra il XVII e il XVIII secolo.
La chiesa è famosa per l’antica immagine della Madonna Acheropita, ossia non dipinta da mano umana, di datazione probabile tra il 580 la prima metà dell’VIII secolo. L’icona della Madonna sarebbe apparsa miracolosamente sulla parete della cattedrale durante alcuni lavori di restauro eseguiti nel corso del VIII secolo d.C. Secondo la tradizione l’affresco non sarebbe opera umana ma divina, da cui il nome Achiropita. L’icona dell’Achiropita rappresenta l’immagine della madre di Dio (Theotocos), che regge sul braccio sinistro il bambino. L’opera, conservata sull’altare centrale restituisce suggestioni orientali e tipicamente bizantine.
All’interno della sacrestia nel 1879 fu poi ritrovato il famoso Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario greco del V-VI secolo di origine mediorientale (Antiochia di Siria), portato a Rossano probabilmente da qualche monaco in fuga dall’oriente durante l’invasione araba (secc. IX-X) e composto di 188 fogli di pergamena contenenti i Vangeli di Matteo e Marco ed una lettera di Eusebio a Carpiano. Il manoscritto, mutilo ed anonimo – indubbiamente la testimonianza più rappresentativa e preziosa di Rossano “la Bizantina”, riporta testi vergati in oro ed argento ed è impreziosito da 15 miniature che illustrano i momenti più significativi della vita e della predicazione di Gesù – è oggi custodito e visitabile presso il Museo diocesano di Rossano.
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