Prof. Abenavoli nei territori della dieta mediterranea di Nicotera e gli uliveti di Limbadi con i gruppi di ricerca dell'Università di Catanzaro. Prof. Abenavoli nei territori della dieta mediterranea di Nicotera e gli uliveti di Limbadi con i gruppi di ricerca dell'Università di Catanzaro.

Prof. Abenavoli nei territori della dieta mediterranea di Nicotera e gli uliveti di Limbadi con i gruppi di ricerca dell’Università di Catanzaro.

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Toccare con mano ciò che si studia per creare un legame tangibile tra università e territorio. Nel segno della dieta mediterranea è questa la mission lanciata in piena estate dai gruppi di ricerca della Gastroenterologia e di One Health dell’ateneo del capoluogo di regione. Tra Limbadi e Nicotera, dunque nel cuore della provincia di Vibo Valentia, le squadre guidate dal professor Ludovico Abenavoli,  direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato digerente, e della professoressa Paola Roncada, presidente dell’unico corso di laurea italiano in One Health attivo proprio sui Tre colli, hanno così approfondito sul campo conoscenze imprescindibili per chi punta a studiare la dieta regina del mangiar sano.

Dalla teoria alla pratica e con ospite d’eccezione il presidente della facoltà di Farmacia dell’Università cattolica di Roma, Andrea Urbani, gli accademici calabresi si sono così concentrati sulla necessità di capire meglio ciò che studiano quotidianamente «per dare il massimo in termini di ricerca sulla dieta mediterranea e sui temi della salute legati all’ambiente». Il professor Abenavoli l’ha detto chiaramente convinto com’è della necessità di «capire l’ambiente in cui si vive».

Tra gli uliveti di Limbadi e i vicoli intrisi di quella storia che da sempre lega la dieta mediterranea a Nicotera, sono state sostanzialmente due le tappe di un’esperienza che – assicura sempre il professor Abenavoli – «sarà replicata». Di certo c’è che adesso professori, specializzandi e dottorandi ne sanno di più rispetto alle varie qualità di olio o alle varietà di piante coltivate in Calabria. E la collaborazione con il frantoio Mafrica di Limbadi è stata l’occasione colta al volo per un tuffo nei vari step che dalla raccolta delle olive portano poi all’ottenimento dell’olio che noi tutti consumiamo.

Lavaggio, setacciamento, compressione estrazione nonché tutto ciò che forma la catena produttiva non hanno in pratica più segreti per due gruppi dell’Università Magna Græcia decisi a tagliare insieme il traguardo di una sinergia che, tra ateneo e territorio, si faccia sempre più stringente portando magari alla scoperta di tante realtà operose che si muovono in territori difficili. Ed è stato proprio questo l’aspetto rimarcato dal primo cittadino di Limbadi, Pantaleone Mercuri, prima di lasciare che la visita degli studiosi dell’ateneo di Catanzaro proseguisse alla volta di Nicotera.

Qui ad attenderli c’era Antonio Montuoro presidente dell’Accademia internazionale della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera che ha permesso loro di immergersi letteralmente nella storia ripercorrendo le stesse tappe che, nel 1956, portarono il  biologo, fisiologo ed epidemiologo statunitense Ancel Keys a studiare proprio la dieta mediterranea.

Fonte : Antonella Scalzi, moveoncalabria.it

 

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