Per Caligiuri, “l’intelligence è la capacità di selezionare le informazioni necessarie per assumere decisioni, nel proprio interesse o in quello generale”. Pertanto, per Caligiuri, Presidente della SOCINT e professore all’Università della Calabria, la sicurezza è fondamentale. Però va equilibrata con la libertà e “l’intelligence può rappresentare un sistema cognitivo indispensabile, da studiare scientificamente nelle scuole e nelle università”.
Affronta poi il rapporto tra intelligence e democrazia, che rappresenta, secondo la lezione di Giorgio Galli, “uno strumento per stabilizzare le democrazie occidentali [e] “può essere interpretata come un mezzo per difendere la democrazia da sé stessa e dalle sue degenerazioni”.
Per Caligiuri, l’intelligence dal 1945 ha attraversato quattro fasi. La prima è quella della guerra fredda a cui segue quella economica fino al 2001. Successivamente c’è quella del sostegno alle decisioni politiche e dal 2015 quella di contrasto al terrorismo e della dimensione cyber.
Nel futuro “gli attori politici internazionali più che gli Stati saranno le multinazionali finanziarie e le megalopoli”. In tale quadro, l’intelligence sarà chiamata a svolgere la funzione di tutelare l’interesse nazionale e la continuità dello Stato. Sul piano tecnologico, invece, l’intelligenza artificiale e lo sviluppo dell’informazione quantistica cambieranno radicalmente la trattazione delle informazioni.
“La disinformazione – ha proseguito – rischia di essere ulteriormente ampliata dai deep fakes, contenuti multimediali che rendono indistinguibile il vero dal falso”. Il crescente disagio sociale e il terrorismo ideologico e religioso, insieme alle mafie, rappresenteranno concrete minacce.
“Sul piano culturale – rileva Caligiuri – una chiave per fronteggiare i fenomeni è l’educazione”, che consente di prestare “attenzione ai segnali deboli che provocano conseguenze impensabili”. “Pertanto l’inatteso, l’improbabile e l‘imprevisto possono trovare nella parola “«intelligence» una chiave interpretativa fondamentale per il XXI secolo”.
Fonte: Socint.org