Il Sistema Bliotecario Vibonese ospiterà tra oggi e domani una interessante due giorni medico-scientifica organizzata dalla Società italiana metabolismo, diabete e obesità, con lo scopo di mettere in campo strategie di prevenzione e cura del diabete, una malattia che affligge il 5% dell’intera popolazione mondiale e che può recari gravi danni all’organismo umano. L’iperglicemia può infatti danneggiare molti organi come l’occhio, il rene, il sistema nervoso, il sistema cardiovascolare e il sistema neurovegetativo. E spesso molte persone non sanno neanche di avere il diabete.
Da questo “nemico” ci si può però difendere – come ha spiegato Vincenzo Provenzano, presidente nazionale della Società italiana di metabolismo, diabete e obesità (Simdo) – sia con la prevenzione che mediante unma corretta alimentazione.
Un concetto questo dell’alimentazione ribadito da Giuseppe Crispino specialista, endocrinologo e organizzatore del congresso secondo cui l’obesità rimane infatti il principale fattore di rischio, anche a causa di una popolazione sempre più sedentaria e sovrappeso. Per quanto riguarda la nostra regione, la Calabria, si evince dai dati come la popolazione sedentaria sia infatti in aumento – il 47.7% del totale, mentre in leggero calo è la popolazione parzialmente attiva – 23.7% e sostanzialmente stabile è quella attiva stimata al 28.6%. Senza tralasciare poi, l’incidenza dei costi della malattia sul sistema sanitario nazionale.
I lavori della prima giornata, sono stati poi chiusi del direttore di Diabetologia dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria, Domenico Mannino – che ha illustrato le nuove linee guida del paziente in gravidanza – e proseguiranno domani con un approfondimento sui noduli tiroidei e sull’ulcera diabetica, una lesione di continuo di difficile guarigione spontanea che può interessare, in relazione alla sua importanza e gravità, i tessuti cutanei, sottocutanei ed ossei, la cui localizzazione distrettuale più comune è nel piede coinvolgendo in senso disto-prossimale le regioni apicali delle dita, le giunture articolari delle interfalangee, le teste metatarsali (regione plantare), il tallone, le prominenze ossee del mortaio tibio-peroneo-astragalico (caviglia), e la gamba.