L’ipotesi della realizzazione dell’ecodistretto nel comune di Villapiana (CS) trova contrario il presidente della VI^ Commissione del Consiglio Regionale Pietro Molinaro. “Senza dubbio – dichiara Molinaro – c’è in provincia di Cosenza la necessità di realizzare un ecodistretto, che consenta la gestione dei rifiuti, ma occorre che la scelta del sito avvenga solo a valle di una procedura pubblica e trasparente, in cui i cittadini abbiano la possibilità di conoscere il come ed il perché delle scelte che si intendono adottare. Di questa esigenza –- ho informato il Presidente Spirlì e l’Assessore all’ambiente De Caprio. Purtroppo, l’irresponsabilità dei precedenti amministratori ha alimentato una visione distorta ed elettoralistica della gestione dei rifiuti che – annota Molinaro – ci ha condotto all’attuale situazione, a dir poco, esplosiva. Un andazzo, in base al quale si annunciavano delle localizzazioni che puntualmente hanno giustamente insorgere le popolazioni e che poi puntualmente si concludevano con un nulla di fatto.
Credo -prosegue – stia accadendo qualcosa di simile nel Comune di Villapiana, dove si è registrata la disponibilità del sindaco. A mio avviso, questo metodo già tentato in passato, non porterà a nulla di buono. Non può essere la volontà di un sindaco o di una amministrazione comunale a determinare la localizzazione dell’ecodistretto, anche se con l’approvazione dell’ATO che non è riuscito a trovare un’altra soluzione.
Non si può partire dalla scelta del territorio e poi si va alla ricerca delle buone motivazioni perché quel territorio è adatto all’ecodistretto. In questo modo, i cittadini avvertono, giustamente, il peso di un’imposizione a cui giustamente sentono di doversi ribellare. “Se tutti dicono no, perché l’ecodistretto dovreste farlo da noi? Noi non lo vogliamo”. Questo è lo sbocco logico a cui conduce il metodo adottato finora e che probabilmente interesserà anche il sito di Villapiana, con la mia totale comprensione delle ragioni della popolazione.
Al contrario – chiarisce – occorre prima definire una procedura pubblica, anche rapida, che renda evidenti rischi e benefici per le popolazioni, e le motivazioni che orientano la scelta e solo dopo si potrà individuare il territorio.
Continuando a fare il contrario, qualsiasi territorio alla fine non sarà adatto perché la popolazione non può accettare di subire l’imposizione che gli altri comuni non hanno accettato. E poi ricorda Molinaro – ci troviamo in una provincia priva di grandi industrie e che fonda la propria economia su agroalimentare e turismo, quindi l’insediamento di un ecodistretto non può che essere visto come un potenziale nemico.
E’ indispensabile – ribadisce il Consigliere della Lega – che prima occorre rendere chiara la procedura di valutazione dei perché e delle ragioni che orientano l’individuazione del territorio, con la relativa informazione esaustiva e il coinvolgimento delle popolazioni. Solo a valle dell’attuazione della procedura – conclude – si potrà giungere ad individuare in modo corretto un territorio idoneo e disponibile ad accettare l’ecodistretto.
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