Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’oriente. Da molti anni racconta disagi e meraviglie dell’Italia più trascurata ed è ispiratore di molte iniziative contro lo spopolamento.
Ha ideato e promuove la Casa della Paesologia a Bisaccia e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.
Tra i suoi libri per la Bompiani troviamo le sillogi Resteranno i canti, L’infinito senza farci caso (vincitore del premio Rhegium Julii 2019), la raccolta di prose e versi La cura dello sguardo e il testo Lettera a chi non c’era –parole dalle terre mosse
In quest’ultimo libro, a partire dai suoi luoghi, colpiti drammaticamente da micidiali terremoti, Franco Arminio allarga lo sguardo dentro le storie del vissuto, scavando tra le macerie, evidenziando ciò che ha lasciato un segno indelebile nella memoria di un Paese. Si coglie l’indignazione delle sue prose civili ma anche la dolente tenerezza dei suoi versi che appaiono come una carezza per tutti i luoghi di sofferenza.
Entriamo a contatto con un inedito catalogo delle nostre fragilità e la consapevolezza che l’accaduto non è mai frutto del caso o di una congiura, e non riguarda solo “gli altri”, ma le nostre famiglie e particolarmente chi non c’è.
Ecco che la letteratura, la poesia, diventano testimonianza, voce di chi non ha voce, e offrono un’occasione di speranza.
Dopo il saluto del Presidente del Circolo del tennis Igino Postorino, del Rhegium Julii Pino Bova, del Lions Club Host Giuseppe Strangio, l’incontro sarà introdotto dalla scrittrice e letteraria Benedetta Borrata che sarà collaborata dalla poetessa e giornalista Ilda Tripodi e dal poeta e Natale Pace.
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