Gli organizzatori delle quattro Associazioni, i quali hanno organizzato l’evento che si è tenuto qualche giorno fa a Maropati dal tema “I giovani raccontano il Covid”,in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, hanno voluto ricordare il dramma che vive il popolo ucraino a seguito dell’aggressione della Russia e che sta causando tante vittime innocenti.
Il Sindaco di Maropati Rocco Ciurleo,Armando Foci dell’Associazione Progetto Città della Piana, Deborah Ciricosta di Nuovi Orizzonti e Aldo Polisena dell’Associazione socio- culturale Alioscia hanno proposto un documento con il quale “Esprimono una ferma condanna per l’invasione di uno stato libero e sovrano e chiedono il ritiro immediato dell’esercito russo dall’Ucraina e il ritorno al dialogo e all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki ribadendo il principio della inviolabilità delle frontiere”.
L’iniziativa svoltasi nella sala del Consiglio Comunale di Maropati si è poi snodata sul tema degli effetti della pandemia, dei lonkdown e delle ricadute sulle nuove generazioni in termini di insorgenze di patologie di tipo psicologiche e di disturbi vari.
E’ toccato alle ragazze e ai ragazzi delle Associazioni organizzatrici raccontare attraverso un video dal titolo “Camice bianco” il dramma delle vittime e l’impegno degli operatori sanitari in questi due anni di pandemia.
Bernadette ha intervistato il Dottore Francesco Tropeano sulle cause della diffusione del Covid 19 nel mondo e sui pericoli di nuove pandemie.
“Nella storia dell’Umanità -ha sostenuto il Dott.Tropeano-non è la prima pandemia,basta ricordare la Peste,ma anche la spagnola del 1917 che ha causato circa 50 milione di vittime.”
“Ma prima del covid 19-ha proseguito Tropeano-c’erano state altre avvisaglie di virus pericolosi che si sono diffusi in varie località del mondo ma che sono stati sottovalutati dall’organizzazione mondiale della Sanità”.
L’impatto sulle nuove generazioni, è stato sottolineato sarà drammatico in termini di manifestazioni di patologie emotive,psicologiche e sociali,come depressioni,attacchi di panico ,disturbi del comportamento alimentare,atti di violenza ingiustificati.
Un’altra ragazza,Aurora,ha parlato dell’esperienza della chiusura della scuola e della Dad (didattica a distanza) chiedendo al Professore Marcello Anastasi ,docente al liceo scientifico di Cittanova, il suo punto di vista sul ruolo che ha ricoperto la scuola nella lotta al covid.
“La scuola-ha dichiarato Anastasi—ha fatto uno sforzo enorme per rendere sicura la didattica in presenza per gli alunni,ma purtroppo si è dovuto ricorrere alla DAD con tutte le difficoltà registrate e che non hanno garantito un risultato perfetto”.
“La scuola-ha sostenuto Anastasi -non è solo apprendimento,ma è anche socialità,contatto fisico tra i ragazzi,riuscire a guardare negli occhi il proprio coetanero.Ecco perchè è importante che la scuola diventi ancora di più un luogo sicuro per i ragazzi”.
Francesca ha relazionato sulla libertà e sull’importanza di poter esprimere sempre il proprio punto di vista in un rapporto diretto e di confronto con gli altri.
“Spesso, in questi due anni di pandemia-ha affermato Francesca-la nostra libertà è stata limitata e negata con gravi conseguenze sul piano della formazione del carattere dei giovani e dei giovanissimi”.
Infine gli organizzatori hanno illustrato la successiva tappa del 17 Marzo a Cinquefrondi ,con la quale ci si propone di aprire un dialogo e un confronto con i cittadini e le Associazioni che operano in quella realtà.
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