Il 19 maggio del 2019, a Ionadi (VV), un commando ha aperto il fuoco con armi lunghe e corte contro l’abitazione di Dominic Signoretta, in quel momento affacciato sul balcone e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tentando di ucciderlo.
Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Direzione Distrettuale Antimafia e svolte dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, unitamente alla Squadra Mobile di Vibo Valentia, hanno consentito di individuare 4 soggetti sospettati di aver partecipato al gruppo di fuoco che ha tentato l’omicidio di Signoretta.
Dalle investigazioni è emerso come tale fatto di sangue si sarebbe consumato al fine di agevolare e rafforzare le famiglie di ‘ndrangheta dei Piscopisani e degli Emanuele, avverse alla cosca Mancuso di Limbadi, cui era contiguo Signoretta.
All’esito degli accertamenti, nel corso del mese di novembre 2021, è stato emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di uno degli autori materiali del delitto, il quale però si è sottratto allo stesso rendendosi irreperibile fino al 17.12.2021 quando è stato catturato dagli inquirenti presso un’abitazione situata ad Ardore (RC). A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi è stato scoperto essere stato aiutato al fine di sottrarsi alle ricerche dell’Autorità Giudiziaria da due soggetti, oggi destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per aver favorito la latitanza del Campisi.
Grazie alle attività tecniche di indagine in corso per le ricerche del latitante, sono emersi ulteriori elementi che hanno insospettito gli investigatori con riguardo all’ausilio prestato da alcuni parenti per favorire la latitanza dello zio dello stesso, anch’egli latitante poiché sottrattosi alle ricerche dell’Autorità Giudiziaria dal 2019 a seguito dell’operazione “Ossessione”.
Pertanto, il 4 marzo, a Roma, è stato catturato anche il secondo latitante ed a seguito degli accertamenti successivamente esperiti è emersa la responsabilità di altri due soggetti, in quanto sospettati di aver favorito la latitanza, aiutandolo ad eludere le investigazioni.
Culmine di tale complessa attività investigativa è giunto con la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Direzione Distrettuale Antimafia, a carico degli indagati, sia per la commissione materiale del tentato omicidio di Dominic Signoretta, aggravato dall’aver realizzato lo stesso al fine di agevolare e rafforzare cosche di ‘ndrangheta, e sia per i fiancheggiatori della latitanza di Antonio e Giuseppe Campisi.