Cittanova

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Cittanova è posizionata ai piedi dell’incantevole Zomaro ed è bagnata dalle fiumare Serra e Vacale.

Fu edificata nel 1616 da G. Grimaldi , principe di Gerace col nome di Nuovo Casal di Curtuladi e i primi abitanti costruirono delle casette di paglia e legno, nei pressi del luogo dove oggi c’è la chiesa dei Santi Cosma e Damiano.

In seguito al terremoto del 1638, Cittanova fu distrutta e ricostruita con il nome di Casalnuovo e grazie ai principi Grimaldi, fiorirono palazzi e chiese monumentali e un convento fondato dai monaci riformati, che facevano parte dell’ordine di San Pietro di Alcantara.

I principi Grimaldi ebbero il merito di saper sfruttare e incrementare le risorse locali come la canapa, il lino il gelso e l’olio.

In seguito nel 1757, con la morte di G. Francesco  subentrò Maria Teresa principessa di Gerace la quale, stabilendosi lì condusse una vita agiatissima ai danni del feudo.

Nel 1783 un altro terremoto distrusse Cittanova.

Su 5590 abitanti 2008 morino, inclusa la principessa Maria Teresa.

Ci vollero ben 15 anni per la ripresa del paese e il 7 settembre del 1851 il sindaco Domenico Avati riunì il corpo municipale per discutere della trasformazione toponomastica di Casalnuovo in Cittanova.

Ferdinando II  firmò il decreto di trasformazione il primo Aprile del 1852.

Oggi Cittanova possiede un ricco centro storico.

Tra i tanti palazzi gentilizi tutti caratterizzati da portali in pietra e balconi in ferro battuto, ricordiamo: Palazzo Cavaliere, Palazzo Terranova, Palazzo Tarsitani, Palazzo Castellano, Palazzo, Gagliardi, Palazzo Zito, Palazzo Scionti, Palazzo Valensise Francesco e palazzo Cannatà(sede municipale).

Un’altra perla di Cittanova sono le fontane; ne citiamo due in particolare: la fontana dell’Olmo e la fontana Masotta.

Di Cittanova non possiamo fare a meno di parlare delle chiese.

Ce ne sono tante, tutte bellissime, vorrei ricordare, prima fa tutte (perché legata alla mia infanzia) la chiesa della Madonna della Catena, costruita tra il 1854 e il 1860 dall’arciprete don Luzio sui resti della già esistente Chiesa di Santa Maria di Campofranco del 700.

Si tratta della più antica Chiesa del paese.

Gli storici ritengono che sul sito vi fosse precedentemente una chiesa bizantina intitolata a Santa Maria del Campo. La struttura originaria fu costruita a opera degli abitanti di San Giorgio Morgeto, col nome di Santa Maria di Campoforano, e dedicata all’Assunta. In seguito all’epidemia di colera che colpì la Piana a metà  dell’Ottocento, la vecchia chiesa fu ricostruita, ampliata e dedicata alla Madonna della Catena.

Al suo interno, tra le opere di rilievo, una statua lignea dell’Assunta.

La Chiesa di San Rocco è considerata la più grande della Piana di Gioia Tauro.

E’ stata costruita nella prima metà dell’800 sul convento di San Pasquale di cui si può ancora vedere il colonnato originario.

Nel 1856, per volere degli artigiani e dei falegnami di Cittanova, fu costruita la chiesa di San Giuseppe il Patriarca.

In questa chiesa si possono ammirare le statue di San Giuseppe con il bambino del maestro Biangardi.

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano fu ricostruita nella prima metà dell’800.

La chiesa del Calvario, del 1912, dove  possiamo ammirare l’Addolorata con il crocifisso e Gesù morto, in cartone romano.

La chiesa della Sacra Famiglia, sorta per volere di Donna Rosa Tarsitani nel 1884.

In questa chiesa c’è una lapide che ricorda i cittanovesi morti nel bombardamento del 1943.

La chiesa del crocefisso, tutta rivestita in pietra dove c’è il crocefisso venerato nel convento di San Pasquale.

La Chiesa della Madonna delle Grazie e delle Misericordia; di remote origini si trova in località Malizia. In questa chiesa, assolutamente da visitare, c’è un bellissimo dipinto del 700 della Madonna  e uno dell’artista messinese Giuseppe Bonaccorsi.

La chiesa del Rosario, è considerata la più bella del paese, tanto da essere sottoposta a tutela monumentale.

Ha un’architettura neoclassica con elementi barocchi.

Tra le statue ci sono: quelle delle Madonna del Rosario, di  San Giovanni Evangelista, di San Vincenzo, di Santa Lucia e delle tele  dell’800.

La Chiesa Matrice dedicata a San Girolamo patrono della cittadina, fu costruita dopo il terremoto del 1783.

Possiede un prezioso patrimonio cioè le “Varette”, statue in legno dello scultore Biangardi che rappresentano i misteri della via Crucis: 11 gruppi per un totale di 29 statue e vengono usate durante la processione del venerdì santo.

La statua di San Girolamo è opera del grande maestro Domenico De Lorenzo e i dipinti del soffitto del pittore Girolamo Raso.

Inoltre ci sono tele del pittore Domenico Augimeri e una Madonna in bronzo del Guerrisi.

E veniamo adesso alla villa comunale, che ha il vanto di essere riconosciuta dal Ministero per i beni culturali e ambientali “Monumento Nazionale di interesse storico naturalistico”.

Questa villa ha lo stile di un giardino rinascimentale con influenze inglesi.

Ci sono alberi maestosi e rarità botaniche; c’è un laghetto e alcune opere artistiche e monumenti.

Nel 2008 è stato istituito un  Giardino dei Giusti.

Da piccola i miei genitori portavano me e le mie sorelle a giocare e, se chiudo gli occhi sento ancora il meraviglioso profumo dei fiori.

Questa villa è di una bellezza straordinaria e meriterebbe di entrare nei siti dell’UNESCO, cioè essere riconosciuta “patrimonio dell’Umanità”.

A Cittanova  c’è anche un interessante Museo di Storia Naturale che si compone: Zoologia dei vertebrati e degli invertebrati; Paleontologia; Geologia, Petrografia, mineralogia e infine la sezione botanica.

Interessante è l’edificio che un tempo costituiva il carcere della cittadina e che oggi ospita la SRC (Scuola di Recitazione della Calabria).

Cittanova è ricca di personaggi illustri: Diomede Marvasi, uomo politico e giurista, lo scrittore Vincenzo Gerace, il poeta Salvatore Giovinazzo, lo scultore Michele Guerrisi, l’economista Luigi Chitti, lo scrittore Enzo Bruzzì, il poeta Alberto Cavaliere, il geologo Giuseppe De Cristo, il deputato Domenico Muratori, il medico Giuseppe Raffaele Raso, l’ostetrico Domenico Tarsitani, l’arcivescovo Taccone e il pittore Bruno Sorbara a cui è dedicata una via.

A pochi chilometri da Cittanova, possiamo sognare sull’incantevole Zomaro ricco di faggi, pini e castagni, ciclamini e tanto verde smeraldo, un grazioso e suggestivo laghetto, numerose sorgenti di  acque oligominerali e la piccola chiesa della Madonna della Salute.

Un ricordo personale  legato allo Zomaro è il palazzo che un tempo apparteneva alla  famiglia Acton, per me incantevole, meraviglioso e infine la bellezza, il paesaggio suggestivo che offrono le fiumare Serra e Vacale.

Prima di chiudere vorrei ricordare la specialità gastronomica di Cittanova e cioè il famoso pesce stocco, ottimo, grazie alla lavorazione fatta impiegando l’acqua locale.

Il pesce stocco viene cucinato in tanti modi nei molti  rinomati ristoranti presenti.

Questo scritto non ha la pretesa dello storico, ma vuole essere un omaggio alla cittadina che ha dato i natali a mio nonno.

Sono orgogliosa di poter dire che anch’io appartengo a Cittanova.

 

 

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