Presentazione a Trieste del nuovo libro di Mario Caligiuri “L’Intolleranza come potere”. Alla Libreria “Zeno Bandini” alle ore 18.30 di venerdì 19 gennaio 2024. Luciano Violante nella prefazione scrive che “la costruzione del nemico viene utilizzata per distrarre dalla realtà”.  

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“L’intolleranza come potere. Le strategie per il controllo della mente: un’analisi di intelligence” è il nuovo libro di Mario Caligiuri, edito da Santelli con la prefazione di Luciano Violante che verrà presentato venerdì 19 gennaio 2024 alle ore18.30 a Trieste presso la Libreria “Zeno Bandini” in Via del Lazzaretto Vecchio, 17/A.

L’autore verrà introdotto da Anna Santellani. Il testo espone la tesi che l’intolleranza rappresenti un raffinato strumento per conquistare e mantenere il potere, dalla costruzione del nemico alla manipolazione dell’informazione.

Il testo prende spunto da un’audizione svolta presso la Commissione parlamentare contro l’intolleranza presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre.

L’originale tesi sostenuta nel volume di Mario Caligiuri, professore di pedagogia all’Università della Calabria e Presidente della Società Italiana di Intelligence, è che l’intolleranza non rappresenti un semplice fenomeno sociale ma un autentico strumento di dominio, in un contesto in cui il potere è più facile da conquistare ma anche più semplice da perdere e ancor più difficile da mantenere.

Comprendere il ruolo dell’intolleranza usata come strumento di potere significa capire alla radice la manipolazione informativa della disinformazione che rappresenta la gigantesca emergenza educativa e democratica del nostro tempo.

Alla fine del viaggio emerge come l’intolleranza, che trova la sua radice nei pregiudizi, abbia un’altra faccia della medaglia: l’indignazione, che individua le sue ragioni nella crescente ingiustizia sociale, resa legale dalla legislazione degli Stati.

Un tema ineludibile, che, come scrive Luciano Violante nella prefazione “Nel corso dei secoli, la costruzione come nemico del cristiano, dell’ebreo, dell’islamico, dello zingaro, dell’immigrato, del dissidente, dell’oppositore ha costituito, ogni volta, una pratica tanto indegna quanto diffusa, per polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su comodi bersagli, distraendola dalla realtà. Questo libro ci invita a studiare, dopo l’antica costruzione del nemico, la costruzione della intolleranza come nuovo, sofisticato strumento di orientamento dei comportamenti e di dominio delle intelligenze”.

 

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