Il processo celebratosi il 18 scorso e che ha visto imputati per omissione d’atti d’ufficio il sindaco Marasco e il dirigente tecnico pro-tempore ing. Ciampa, si è chiuso con l’assoluzione di entrambi “perché il fatto non sussiste”. Il giorno dopo il sindaco, in un post sul suo profilo facebook, a commento della notizia, scrive che il gruppo Movi@Vento “dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere l’errore compiuto e chiedere scusa pubblicamente per le accuse formulate nei confronti del sottoscritto”.
Che il Sindaco avesse faccia tosta e impudenza da vendere ce ne eravamo ampiamente accorti; ma questa sua pretesa, che ricalca il ruolo di vittima dietro cui si rifugia chi viene meno al proprio dovere, supera veramente ogni misura. Intanto è necessario chiarire a Marasco che l’accusa non l’abbiamo certo formulata noi, non avendone alcun titolo. Il nostro gruppo si è limitato ad esporre dei fatti ampiamente documentati e correttamente riportati su codesta testata. Ed è nei fatti che l’acqua di due fontanelle pubbliche sia stata riscontrata inquinata il 30 settembre 2020 e che solo il 3 dicembre successivo sia stata emanata l’ordinanza di divieto del loro uso. È cioè nei fatti che per oltre due mesi i cittadini abbiano bevuto acqua contaminata e non adatta all’uso umano. Ed è su tali fatti che il pubblico ministero ha condotto le indagini, e il GIP ha ritenuto che c’erano gli estremi per il rinvio a giudizio nei confronti di entrambi gli imputati. Vorrà ora Marasco pretendere le scuse da detti magistrati?
Non c’è stata omissione dei due imputati? E possiamo allora sapere cosa è successo e per colpa di chi la salute dei cittadini non è stata tutelata ed è anzi stata messa in pericolo? S’è forse preoccupato il Sindaco di approfondire quanto avvenuto negli uffici del Comune per capire cosa non avesse funzionato?
Se l’assoluzione, per come affermato dalla difesa – salva verifica delle motivazioni della sentenza – sarebbe dipesa dalla circostanza che l’avviso della non conformità dell’acqua, inoltrato tempestivamente dalla Delvit, sia giunto tramite un canale improprio (la pec personale dell’ing. Ciampa e non il protocollo del comune), ciò basta forse a ritenere che non vi sia nessun responsabile di questo gravissimo disservizio? Che ruota inevitabilmente tra la Delvit, l’Ufficio tecnico e il Sindaco, e che rimane tale anche ove e se non si traduca in un reato penale. Giova ricordare al nostro sindaco-martire che questo fatto è stato oggetto di un’interrogazione, posta nel consiglio comunale del 22/02/2021 dal nostro gruppo; a questa interrogazione l’assessore all’ambiente rispose tutt’altra cosa, e cioè che l’amministrazione conosceva benissimo la comunicazione tempestiva della Delvit ( quella inviata sulla mail personale dell’ing. Ciampa), ma non si era preso alcun provvedimento perché da essa non si evinceva alcuna contaminazione, cosa questa assolutamente falsa. Andatevi a leggere i verbali e divertitevi, se vi riesce.
Altro che pretendere le scuse, Sindaco! A doverle ricevere sono i cittadini e le cittadine che per oltre due mesi hanno bevuto acqua inquinata. E sono i cittadini tutti che hanno diritto di sapere come e perché si sia stata potuta verificare una cosa del genere; ma su questo, ovviamente, si tace, perché non si ha né il senso né la capacità dell’amministrare, tant’è che un fatto simile s’è replicato, di recente, per la seconda volta. Ma sicuramente il Sindaco dirà adesso che quel che lui e la sua amministrazione fanno è ben fatto; e chi protesta e non vuole bere acqua inquinata, quella del sindaco, passerà per ingrato e babbeo, senza scuse di sorta.
Nicotera, 20 aprile 2024 Per il gruppo Movi@Vento
Antonio D’Agostino