A tappe spedite verso una riscossione più efficace dei tributi, grazie alla sperimentazione approvata oggi dal consiglio comunale su proposta del sindaco Roy Biasi. L’Ente, riguardo esclusivamente ai ruoli del servizio idrico e della raccolta dei rifiuti, affiderà ad una società privata da individuare il compito di riscuotere i canoni, e tale cambiamento – che abroga l’indicazione che il civico consesso aveva dato nel 2017, affidando la riscossione di alcuni tributi all’Agenzia delle Entrate – varrà solo per un anno.
Per i tributi che riguardano l’acqua, in realtà, quella licenziata dall’assemblea – dopo l’illustrazione del Responsabile del servizio, Cristian Belcastro – è una doppia novità, poiché contestualmente i consiglieri hanno approvato il nuovo Regolamento del servizio idrico integrato, in vista dell’adesione ad Arrical.
«Anche Taurianova come altri Comuni della Piana tenta una strada nuova per sanare una patologia assai diffusa nei bilanci, ovvero quella di una riscossione che rimane inchiodata a cifre veramente irrisorie – ha detto il sindaco Biasi – e per questo, accogliendo la proposta fatta dai nostri uffici, mettiamo in moto un processo in cui vogliamo coniugare equità fiscale ed efficacia, garantendo quella trasparenza a cui le novità legislative opportunamente ci obbligano, visto che al contrario di quanto avveniva in passato rimane al Comune la gestione dei ruoli e la canalizzazione sui propri conti correnti dei pagamenti».
Assenti i componenti di tutti i gruppi di opposizione, nell’assemblea – riunitasi in concomitanza con la mattinata della “marcia contro la fame” organizzata nella Villa Fava dall’istituto comprensivo Sofia Alessio Contestabile, con il sindaco Biasi che è intervenuto assieme agli assessori Crea e Grimaldi – contributi al dibattito sono venuti dai consiglieri Mino Gallo e Vincenzo Papalia, mentre il primo cittadino ha collegato l’urgenza della svolta anche alla votazione di un altro punto all’ordine del giorno, ovvero quella con cui il consiglio comunale ha approvato il Rendiconto di gestione 2023.
«Si tratta del primo documento finanziario post dissesto – ha argomentato il sindaco Biasi – che ci consegna un quadro tutto sommato positivo, rispetto alla gestione amministrativa, imponendoci però di lavorare come stiamo facendo per abbattere la massa passiva, che fa lievitare la voce degli accantonamenti obbligatori, e recuperare appunto tramite una nuova riscossione una parte più consistente di quel tesoretto possibile, che i commissari hanno stimato intorno ai 25.000.000, se il Comune riesce a migliorare l’esigibilità dei tributi».
Dal dibattito è emersa la convinzione che sia opportuno tentare una svolta, puntando sulla collaborazione dei cittadini e sulla flessibilità conveniente del futuro agente privato, perché né la riscossione della Tari, appannaggio dell’Agenzia delle Entrate, né la riscossione del canone idrico – che invece era rimasta in capo al Comune – hanno dato in questi anni numeri sufficienti a fare in modo che i cittadini partecipino, così come vogliono le novità legislative introdotte, al pagamento della dovuta quota parte delle prestazioni ricevute.
«La sperimentazione che abbiamo voluto – ha concluso il sindaco Biasi – ci consente di verificare i risultati dell’inversione che vogliamo lanciare, comparandoli con quelli odierni nel nome di un gradualismo virtuoso che troviamo utile in un settore dove bisogna evitare a tutti i costi inutili allarmismi e tentazioni di propaganda populistica, richiamando tutti, cittadini compresi, a quel senso di responsabilità che è l’unico capace di rendere ancora più virtuoso un ente che possiede un plafond di Piani e Progetti che gli altri enti del territorio ci invidiano, e che semmai ha bisogno di una normalità finanziaria che solo da una riscossione efficace e senza vessazioni può scaturire. Al termine dell’anno di sperimentazione saremo in grado di avere un quadro preciso che porterà il Consiglio a rideterminarsi su un indirizzo che crediamo possa costituire anche quell’atteso segnale di cambiamento che l’Organismo straordinario di valutazione ci ha richiesto nel momento in cui l’ente è uscito dal dissesto».
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