“L’intelligence si conferma sempre più come disciplina necessaria per il tempo del futuro”. Con questa affermazione Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, ha commentato gli esiti della prima sessione di esami dell’anno accademico 2023/2024. “Tra i tanti temi approfonditi – ha precisato – è difficile stilare una classifica poiché rappresentano tutti, in misura diversa, terreni di riflessione e di impegno per le istituzioni e il mondo scientifico e produttivo. Le tesi dei nostri studenti costituiscono un granaio di idee che mettiamo a disposizione del Paese.”. La Commissione è stata presieduta da Caligiuri, coadiuvato dai componenti del comitato scientifico Luciano Romito e Domenico Talia e dai docenti Germano Dottori, Antonio Teti, Nicolò Pollari e Alberto Pagani. Tra i docenti del Master che hanno seguito le tesi anche Alfio Rapisarda, Antonio Nicaso, Robert Gorelick, Marco Valentini, Luigi Fiorentino, Fabio Vanorio, Alessandro Aresu e Roberto Setola. Gli elaborati finali hanno trattato argomenti di grande rilevanza e attualità, approfonditi in termini scientifici e con l’avanzamento di proposte e punti di vista innovativi. I temi sono stati tanti: l’utilizzo dell’intelligence per il ritrovamento delle persone scomparse, ipotizzando una “Osint for Good”; il dominio cognitivo, determinante nella battaglia per la conquista delle menti fatta nei teatri di guerra; il ruolo del responsabile della sicurezza aziendale, inteso come un ponte tra interessi privati e interessi nazionali, la collaborazione internazionale dell’intelligence in vista di eventi globali come il Giubileo; gli aspetti militari e strategici di una regione contesa come la Crimea; l’importanza di individuare i segnali sociali deboli nelle dinamiche globali e nell’anticipazione del futuro; i nodi cruciali per porre mano a una necessaria terza riforma dell’intelligence italiana; la condivisione delle informazioni come elemento fondamentale della sicurezza nazionale; la proposta di una nuova figura di intelligence come l’analista cognitivo; il collegamento tra guerra cognitiva e fenomeni migratori; le opportunità e i rischi del metaverso per la società e le attività di intelligence; il disagio sociale come una possibile causa di minaccia per le istituzioni democratiche; le materie prime critiche interpretate alla luce dell’interesse nazionale italiano; il ruolo del Ministero dell’Interno nella protezione delle infrastrutture critiche, come i cavi sottomarini e il loro punto di approdo sulla terra ferma.
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