“La cultura dell’altro. Conoscere gli Islam” è il titolo della lezione tenuta da Francesco Alfonso Leccese, Professore Associato di Storia dei Paesi Islamici presso l’Università della Calabria, nell’ambito del Master in Intelligence diretto dal Professor Mario Caligiuri.
La lezione, sottotitolata “Islam e Islamismi”, è stata condotta con un approccio storico-religioso, specifico dell’Islamistica, dicitura accademica introdotta in Italia tra il 1952 e il 1954 su suggerimento di Giorgio Levi della Vida (1886-1967) per designare lo studio globale del fenomeno culturale islamico. Il docente ha iniziato definendo l’Islam e il mondo musulmano, analizzando quest’ultimo dal punto di vista geografico e demografico.
Ha quindi esaminato le regioni con la maggiore popolazione musulmana: l’Asia, con quasi un miliardo di persone, concentrate soprattutto in Indonesia, Pakistan e India, seguita dal Medio Oriente e Nord Africa, dall’Africa sub-sahariana, dall’Europa e infine dalle Americhe.
Leccese ha poi fornito l’etimologia di alcuni dei termini maggiormente in uso nel dibattito pubblico e spesso strumentalizzati o fraintesi: islàm (sottomissione consapevole e pacifica a Dio e non sottomissione di altri individui); musulmano/a (dall’arabo muslim) sostantivo che indicare coloro che aderiscono all’Islam, islamico/a, aggettivo che invece non andrebbe riferito agli individui, islamista termine che indica lo studioso della religione e della civiltà islamica, ma che negli ultimi decenni si è imposto come definizione di chi aderisce alle concezioni ideologiche dell’islamismo.
Successivamente, ha introdotto alcune nozioni relative alle organizzazioni politiche sovranazionali, come la Lega degli stati arabi, un organismo internazionale attualmente composto da 22 paesi, istituito nel 1945, che rappresenta una popolazione musulmana estremamente variegata per identità, tradizioni e cultura religiosa, esempio della complessità del mondo arabo all’interno di un ancor più composito mondo islamico.
Il docente ha infatti analizzato l’eterogeneità delle società arabe affrontato il tema delle minoranze etnico-linguistiche (Arabi, Armeni, Berberi, Circassi, Curdi, Persiani, Turchi, Azeri e Saharawi) e religiose (Alawiti, Assiro-caldei, Baha’i, Copti, altri cristiani, Drusi ed Ebrei).
Ha indicato i tre stati con la maggiore presenza di minoranze musulmane: India, Etiopia e Cina.
Ha inoltre sottolineato, che le comunità musulmane demograficamente più importanti nel continente europeo sono quelle presenti in Francia e Germania, frutto non solo dei flussi migratori ma anche di specifici percorsi storici: della presenza coloniale francese in Nord Africa e delle intese economiche della Germania con la Turchia nel primo dopoguerra.
Leccese ha poi introdotto le due fonti principali dell’Islam. Il Corano, considerato il testo sacro dei musulmani, è ritenuto nella loro visione la trascrizione letterale della parola di Dio e rappresenta la fonte imprescindibile per l’Islam.
La sunna, invece, costituisce il corpus dei detti, fatti e silenzi attribuiti al Profeta Muḥammad (570-632 d. C.). Si affiancano a queste due fonti scritturali due strumenti ermeneutici: l’ijmāʻ (consenso dei dotti) e il qiyās (analogia).
Questi ultimi, insieme alle fonti, formano le basi del diritto islamico (usul al-fiqh), che rappresenta l’applicazione della sharīʻa, la Legge di Dio. Il docente ha sottolineato la diffusione errata, nella vulgata comune, delle espressioni “Il Corano dice…” e “La sharīʻa dice…”, frequentemente utilizzate in contesti fondamentalistici e da considerare come campanelli d’allarme.
Un altro tema trattato è la distinzione tra sunniti e sciiti, che costituisce una linea di divisione di natura politica e dottrinale, mettendo in contrapposizione le due principali confessioni dell’Islam: la “gente della sunna” (85% della popolazione musulmana) e la fazione di ‘Alī (restante 15%), cugino e genero del Profeta Muhammad, poiché sposò sua figlia Fāṭima.
Successivamente, il docente ha descritto le figure di Califfo e Imam, rispettivamente il successore del Profeta per i Sunniti (califfo = colui che viene dopo) e l’autorità religiosa che guida la comunità islamica in base alla discendenza genealogica (imām = colui che sta davanti).
Dopo aver affrontato le tematiche storico-religiose e di geografia umana Leccese ha introdotto le trasformazioni di natura geopolitica.
In particolare ha rilevato l’evoluzione del concetto di “Medio Oriente” sotto il profilo geografico, dalla prima definizione di Alfred T. Mahan del 1902 che lo individuava nella fascia territoriale estesa dal Canale di Suez a Singapore, alle evoluzioni paventate dal Dipartimento di Stato Usa e dalla CIA fino a quella della Banca Mondiale, che ricomprende gli Stati del Nord Africa e della penisola arabica.
A chiusura del tema Islam, Leccese ha inquadrato la contrapposizione degli storici musulmani tra un’epoca preislamica (detta jāhiliyya ovvero età dell’ignoranza – dell’unicità di Dio) e una cosiddetta “età dell’oro” (età dei pii antenati da al-salaf al-sāliḥ) che abbraccia il periodo delle prime tre generazioni di musulmani (quella dei Compagni del Profeta, dei Seguenti e dei Seguenti dei Seguenti).
La seconda parte della lezione è stato dedicata al tema degli Islamismi partendo dalla definizione accademica utilizzata per la prima volta dal politologo e arabista francese Franḉois Burgat (L’Islamisme au Maghreb: la voix du Sud, 1988). L’islamismo definito comunemente come fondamentalismo islamico è quindi un’ideologia contemporanea che propugna un’azione riformatrice per l’instaurazione di un sistema islamico (nizam islami) per il governo dello Stato e della società. L’azione è sostenuta dai movimenti islamisti che supportano appunto quest’ideologia.
Mentre il termine salafismo in senso moderno emerge a opera di Rashīd Riḍā all’inizio del XX secolo, l’orientamento salafita, con un richiamo a un’età dell’oro mette in atto una sorta di utopia retrospettiva, in cui il termine jāhiliyya non è più associato alla Penisola araba in uno specifico periodo storico (prima della rivelazione storica 612 d. C.) ma è un sinonimo di barbarie: tutto ciò che, in un’ottica fondamentalista, non è “islamico”.
L’associazionismo islamista trova uno dei suoi principali antesignani nella Fratellanza Musulmana, fondata in Egitto nel 1928. I suoi esponenti iniziarono a definirsi come “islamisti” per prendere le distanze dalla cultura dominante, in seguito alla rivoluzione del movimento dei Liberi Ufficiali del 1952 e all’ascesa al potere del presidente Gamal Abd el-Nasser (1918-1970).
L’islam può essere definito islam politico quando l’azione politica mira a instaurare la riforma dello Stato nella convinzione che l’instaurazione dello stato islamico ovvero quello regolato dalla sharīʻa è condizione necessaria per raggiungere il benessere collettivo. Leccese ha poi inquadrato quattro elementi chiave dell’islamismo: il processo di deculturazione (astoricità), la creazione di un’identità islamica (sistema totalitario), la reinvenzione della tradizione con uso selettivo delle fonti con la conseguente reificazione dell’Islam.
L’idea di Islam come sistema islamico onnicomprensivo può essere rintracciata nel pensiero del fondatore della Fratellanza Musulmana Ḥasan Al-Bannā’ (1906-1949) secondo cui «I Fratelli Musulmani sono un invito a tornare alle fonti (Il Corano e la sunna), una via tradizionale, una realtà sufi, un’entità politica, un gruppo sportivo, una lega scientifica e culturale, un’impresa economica, una dottrina sociale».
Con riguardo alla definizione di islamismi, il docente ha rimarcato la differenza sostanziale tra l’Islam come religione nella sua accezione tradizionale, e gli islamismi ovvero l’insieme delle teorie politiche e apparati ideologici espressi sotto forma musulmana. In particolare, gli islamismi sono il frutto di una lunga genesi storica che dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento ha visto il modernismo islamico manifestarsi attraverso il panislamismo di Jamal al-Dīn al-Afghānī (1838-1897), il riformismo islamico di Muḥammad ‘Abduhu (1849-1905) e infine il salafismo di Rashīd Riḍā (1865-1935).
Sul tema del salafismo, Leccese ha evidenziato gli aspetti distintivi che lo caratterizzano, tra cui lo scritturalismo e un atteggiamento fortemente anti-occidentale (l’Occidente è definito nel suo insieme come jāhiliyya).
Ha delineato le sue principali correnti: i letteralisti-quietisti, i riformisti e i jihadisti, questi ultimi nemici dichiarati di tutti gli altri musulmani definiti “falsi musulmani” e degli occidentali definiti “crociati”. Ha poi riassunto i quattro punti fondamentali del credo salafita: la convinzione di essere gli unici veri musulmani, il principio della lealtà e ostilità, l’obbligo di comandare il bene e proibire il male, e la convinzione che la sovranità appartenga esclusivamente a Dio.
Con riferimento all’ascesa del jihadismo, sono stati esaminati i principali fattori storici che ne hanno favorito la sua espansione (la Guerra dei sei giorni del 1967; la Guerra del kippur del 1973; l’assassinio del presidente egiziano Sadat del 1981; le sollevazioni dei Fratelli musulmani in Siria tra il 1976 e il 1982; l’intervento sovietico in Afghanistan del 24 dicembre 1979; l’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein il 2 agosto 1990).
Il docente ha citato i principali esponenti del jihadismo noti alle cronache, tra cui Osama Bin Laden (1957-2011) e Aymān al-Ẓawāhirī (1951-2022), fondatori di Al-Qāʿida, l’organizzazione terroristica responsabile degli attentati dell’11 settembre 2001. Infine, è stato tracciato il declino di Al-Qāʿida dopo l’uccisione di Osama Bin Laden e l’ascesa dell’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria), con i suoi elementi distintivi: i foreign fighters, l’applicazione di pene capitali (hudūd), l’uso dei media per la propaganda, e il jihad totale.
Durante la sua lezione, Leccese ha voluto ricordare il compianto Professor Alberto Ventura (1953–2022), islamista che ha affrontato lo studio dei fenomeni contemporanei con una profondità interpretativa basata su una salda conoscenza storico-dottrinale dell’Islam. Un esempio imprescindibile per ogni serio studioso del mondo musulmano contemporaneo.