Oggi desidero condividere, “approfittando” del ruolo di Giornalista, un’esperienza personale che ritengo doveroso raccontare per il suo valore umano e professionale.
Un esempio concreto di sanità d’eccellenza che troppo spesso viene taciuto a favore delle sole criticità.
Recentemente, mia madre è stata ricoverata presso il reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria a seguito di un’ischemia. Insieme ai miei familiari ho potuto constatare in prima persona l’attenzione, la professionalità e l’umanità del personale sanitario. Un’attenzione che ha riguardato non solo le cure mediche, ma anche l’ascolto, il conforto e il rispetto profondo verso la persona.
Desidero esprimere un sentito ringraziamento al Dott. Mauro Campello, Direttore del Reparto, e a tutta l’équipe medica: il Dott. Claudio Zaccone, il Dott. Stefano Arcadi, la Dott.ssa Giuseppina Caruso, il Dott. Giuseppe D’Ascoli, la Dott.ssa Olga Gervasio, la Dott.ssa Mary Romano, la Dott.ssa Monica Scordino, il Dott. Martino Tramacere e il Dott. Francesco Turiano.
Non dimenticherò mai il dott. Claudio Zaccone che ha eseguito il delicato intervento chirurgico, il suo sorriso dolcissimo che mi ha confortata, la sua straordinaria competenza e umanità.
Un ringraziamento va anche agli infermieri, agli operatori socio-sanitari e in particolare al coordinatore f.f. Giuseppe Casile per la sua profonda umanità.
L’immagine offerta da questo reparto è quella di una sanità che funziona, che cura e che si prende cura. È giusto riconoscerlo. Come ricordato da Papa Francesco in più occasioni, la figura dell’infermiere ben rappresenta la cura, la vicinanza e la tenerezza. Ed è proprio ciò che ho ritrovato in questo percorso.
Da giornalista, sento il dovere di “denunciare” — per una volta in senso positivo — il grande impegno, la serietà e la dignità professionale di questi operatori, che ogni giorno lavorano con passione e dedizione, anche in un contesto difficile come quello della sanità calabrese.
Queste esperienze dimostrano che, anche al Sud, esistono eccellenze che meritano fiducia, risorse e sostegno. Ed è importante raccontarle, per non lasciare che siano solo le cronache negative a definire la sanità pubblica.
Non ultimo, un ultimo ringraziamento speciale va al signor Mario Cucinotta di Varapodio, per la vicinanza e il supporto dimostrato.
Caterina Sorbara