16 novembre 2016 Fonte: AISE
«L’Intelligence è il cuore più profondo dello Stato nazionale. L’obiettivo del roadshow è quello di far conoscere meglio il Comparto e la sua missione». Così il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, nel suo intervento a Intelligence live, all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ventisettesima tappa del roadshow del Comparto Intelligence negli atenei italiani.
«Abbiamo assunto 100 giovani in tre anni – ha sottolineato Minniti – 50 dalle università e 50 con le selezioni delle domande arrivate al sito www.sicurezzanazionale.gov.it, al quale sono pervenuti più di 8.000 curricula. Altri ne assumeremo per lavorare con noi, perché il progetto della sinergia Intelligence-atenei non si fermerà. Siamo molto contenti di questo rapporto che sta dando buoni frutti».
«Cerchiamo persone che abbiano un fortissimo senso delle istituzioni e dell’etica – ha rimarcato il sottosegretario con delega all’Intelligence – oltre al tradizionale bacino delle forze di polizia, che assicura importanti professionalità di sicurezza, stiamo facendo reclutamento di giovani dai centri di ricerca. L’apertura al mondo esterno per noi è un arricchimento e una condizione indispensabile».
Il programma dei lavori nell’Aula Martini (in piazza dell’Ateneo Nuovo a Milano), ha visto i saluti introduttivi di Cristina Messa, Magnifico Rettore dell’Università di Milano-Bicocca. Paolo Scotto di Castelbianco, Direttore della Scuola di formazione del Comparto Intelligence, ha dialogato con gli studenti nello spazio ‘Intelligence… conosciamola meglio. Conversazione e confronto’.
Serena Crespi, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo milanese, è intervenuta sul tema ‘Sicurezza nazionale e diritto alla protezione dei dati personali nell’UE: quale bilanciamento?’; Sonia Stefanizzi, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, ha trattato ‘Intelligence e metodo scientifico’, mentre Andrea Rossetti, del Dipartimento di Giurisprudenza, ha analizzato La forma della guerra digitale’. ‘(In)sicurezza informatica e intelligence: alcune considerazioni tecniche’ è stato invece il contributo ai lavori di Alberto Leporati, del Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione.
«Siamo lieti di collaborare con l’Intelligence – ha dichiarato Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca – su temi importanti come il rapporto tra informatica e sicurezza del nostro Paese. L’Università, con le proprie risorse formative e conoscenze scientifiche, è in grado di intervenire pienamente nello sviluppo di strumenti di prevenzione per la protezione di dati sensibili e la tutela dei cittadini. Le grandi quantità di dati in rete e l’insicurezza dei nostri tempi necessitano di azioni di coordinamento fra le Istituzioni con un unico obiettivo: attuare le strategie più opportune per garantire libertà e sicurezza. La ricerca – ha concluso – è uno strumento prezioso per raggiungere più ambiziosi risultati anche su una materia molto delicata come quella della cyber security ed è importante che tutti gli attori coinvolti facciano squadra, mettendosi al servizio del Paese e puntando verso obiettivi comuni».
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