Ecco 105 buone pratiche di efficienza energetica made in Italy.

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Coniugare sviluppo e ambiente è possibile. E le politiche di efficienza energetica hanno contribuito davvero, insieme alla crisi economica, a stabilizzare i consumi di energia primaria della UE.

Adesso ne parla anche un corposo studio intitolato “105 buone pratiche di efficienza energetica made in Italy”, il quale – dall’industria alla pubblica amministrazione, dagli edifici residenziali e non al terziario – illustra oltre un centinaio di casi concreti, meritevoli per qualità e innovazione e risultati raggiunti, con l’obiettivo di farle conoscere, divulgare, sostenere e replicare, orientando in modo virtuoso anche policy, normazione e finanziamenti a livello nazionale. Il libro, edito da Edizioni Ambiente per la Collana KyotoBooks sarà disponibile in libreria dal 12 gennaio 2016 e sarà presentato ufficialmente in un convegno in programma a Roma il 26 gennaio 2017, presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea. L’iniziativa è stata sostenuta da  sostenuta da Schneider Electric, un gruppo industriale francese di dimensione internazionale, che produce e propone prodotti per la gestione elettrica, sistemi automatici e soluzioni finalizzate a queste attività e che vanta un fatturato di oltre 19 miliardi di euro.

E i dati e i riscontri oggettivi non mancano poichè – a detta di Ilaria Bertini, Direttore aggiunto UTEE di Enea – “è noto che le politiche di efficienza energetica possono avere benefici, aggiuntivi rispetto alla riduzione dei consumi energetici: sulla crescita economica con variazioni sul PIL dell’ordine di 0,25 – 1,1% annuo e con un potenziale di creazione di posti di lavoro che varia da 8 a 27 posti annui per ogni milione di euro investiti”.

Quello dell’efficenza energetica in Italia è ormai un settore non trascurabile dell’economia nazionale che genera un volume d’affari medio annuo di circa 5.200 milioni di euro, nonostante l’assenza di un progetto integrato di politica industriale. Una vera e propria filiera di eccellenza quindi come sottolineato da Laura Bruni, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro “Efficienza energetica” di Kyoto Club e Direttore Affari Istituzionali Schneider Electric.

E i margini di intervento nel campo dell’efficienza energetica sono molteplici mentre, nel contempo, ampie e diversificate sono le potenzialità ampie e diversificate come dimostra ad esempio il settore dei trasporti dove, nei prossimi anni – tra mobilità elettrica, car sharing e avvento dell’auto autonoma – si assisterà ad una vera e propria rivoluzione e lo stesso si può dire ad esempio, del settore delle costruzioni.

Il volume vuole quindi contribuire alla creazione di una cultura diffusa e interdisciplinare della riqualificazione energetica. La struttura a schede, in cui i punti forti di ogni progetto sono evidenziati secondo indicatori di facile lettura, ne permette l’impiego nella comunicazione con i media e lo rende facilmente fruibile dai soggetti interessati.

Per accelerare questo percorso virtuoso è però necessaria – avvertono gli analisti del settore – una spinta per incentivare gli interventi, renderli più semplici dal punto di vista normativo e favorire una riqualificazione dell’offerta in grado di ridurre i costi di intervento, con modelli finanziari adeguati. L’auspicio quindi è che a livello nazionale, come su scala europea, vengano adottate politiche incisive e adeguate alle sfide da affrontare.

 

 

 

 

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