Il bullismo e quel vuoto esistenziale che alimenta i giovani d’oggi!!!

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Di Vittoria Vardè (*)

(*) Psicologa-Psicoterapeuta-Psicodiagnosta (collaboratrice di Mediterraneinews.it e curatrice della rubrica “Psicologia”).

Sempre più spesso sentiamo parlare di fenomeni di aggressione e di discriminazione tra coetanei, incapaci di interagire tra loro attraverso la comunicazione ed i sentimenti. Il linguaggio dei sentimenti nel mondo dei giovani rappresenta un canale comunicativo sconosciuto, difficile da contattare. Quello che si sta verificando è una perdita  dei valori positivi che hanno da sempre alimentato  la natura dell’uomo definendolo come essere capace di autoregolarsi.

Il bullismo rappresenta un fenomeno che racconta ed esprime un vissuto di disagio individuale alimentato da solitudine, fragilità, analfabetismo emotivo. Il proprio io viene anteposto all’atro e diventa il centro del mondo attorno a cui tutto ruota. Un mondo corazzato e difeso dove la forza e la violenza diventano gli strumenti di elezione per far sentire la propria supremazia.  In questa lotta contro se stessi e contro un sistema che non sa rispondere adeguatamente alle richieste dei giovani il debole diventa il bersaglio per far sentire forte quella voce che strilla all’interno di una personalità fragile e sola.

In tutto questo si sente la mancanza di una famiglia  o meglio di una società capace di rispondere adeguatamente ai bisogni dei giovani.  Una società sempre più povera di valori e sempre più orientata al materialismo.

Dietro la maschera del bullo apparentemente forte e sicuro di sé si nasconde una persona fragile ed insicura incapace di gestire le frustrazioni ed il forte vuoto esistenziale che alimenta la sua vita.  Scarsa autostima, identità fragile, scarso senso di autoefficacia sono queste le caratteristiche che contraddistinguono la personalità  tanto del  bullo che  della vittima.

Occorre allora,  contattare i  giovani avvicinandoli al mondo dell’emozioni e stimolare in loro la riflessione su modelli di comportamento funzionali. Ma per contrastare il bullismo è importante coinvolgere le famiglie e la scuola che rappresentano gli anelli fondamentali del sistema educativo. Nella costruzione dell’identità del bambino sono di fondamentale importanza i modelli di riferimento che devono favorire la crescita dell’autonomia, della responsabilità e dell’indipendenza. Ed è forse proprio questo quello che manca ai giovani di oggi quel famoso senso di responsabilità capace di farci distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto,  i comportamenti adeguati da quelli disfunzionali.

Il messaggio da trasmettere ai giovani  è un invito all’amore, all’amore visto nella sua complessità che comprende l’amore per l’altro, l’amore per la vita ma che soprattutto parte dall’amore per se stessi.

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