Viaggio nei quartieri/2 – Il Baglio.

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Il quartiere cittadino detto comunemente Baglio prende il suo nome dal cosidetto “balivo”, cioè quel funzionario, introddoto nell’Italia meridionale, al tempo dei Normanni, che risiedeva proprio in questa zona della città, e che, nominato e stipendiato dal re, aveva prerogative, amministrative, giudiziarie e finanziarie e spesso anche militari.

Il Baglio è forse il più piccolo dei quartieri del suggestivo centro storico nicoterese ma anche uno tra i più belli, posto com’è, alle spalle del Castello Ruffo e delimitato dalle due arterie principali poste al centro del nucleo urbano del paese, cioè Corso Umberto I°e Corso Cavour. per i visitatori che infatti si inoltrano, nell’intricato dedalo di vie e viuzze del Baglio – che offre loro la possibilità di compiere un percorso totalmente pedonale – sembra di compiere un salto a ritroso nel tempo, potendo ammirare, sotto lo sguardo incuriosito dei tanti gatti che oggi popolano queste zone, ancor più degli esseri umani, un vero e proprio gioiello urbanistico nel quale sono collocati anche alcune delle più belle dimore signorili della città come Casa Capria e Palazzo Montalto. Un quartiere che in passato ha fatto non a caso da cornice ad eventi culturali suggestivi come il bellissimo Presepe vivente organizzato negli anni ottanta dalla locale Pro-loco o iconcerti che si sono tenuti, organizzati dal Coro Polifonico Musica Nova.

Purtroppo, anche a questa parte el centro storico è toccata una sorte non meritata. Il Baglio infatti ha subito negli anni un lento ma costante processo di spopolamento – sono solo 14 i nuclei familiari che abitano questo posto, pochisimi in rapporto ai 1500 circa che sono presenti in tutta Nicotera centro – che in alcuni casi, laddove non si è per fortuna intervenuti in tempo con lavori di riqualificazione, ha rischiato di mettere in serio pericolo anche la vita stessa di molti edifici, i quali, rimasti disabitati, avevano risentito del loro stato di abbandono. Ma come nella “migliore” – in senso ironico ovviamente – dove non è arrivato la mano dei soggetti pubblici, ci ha pensato il privato, anche se molto ancora ci sarebbe da risanare, riqualificare e recuperare, mentre giaciono nel dimenticatoio anche alcuni studi, come quello fatto dagli architetti Marco e Antonio Vecchio, che avevano dimostrato la possibilità di imbastire una seria azione di recupero di questo posto.

Il Baglio infatti per la sua posizione strategica all’interno del sistema urbano della città, avrebe potuto anche lui, al pari degli altri quartieri del centro storico nicoterese, trasformarsi in una zona destinata alla micro-ricettività turistica (di recente vi è stato aperto un bellissimo Bad and breakfast mentre un altro è stato aperto a pochi metri nella antica Villa Corsi) mentre i cosiddetti “bassi” di molte sue abitazioni potevano essere riadattati per alocarvi attività artigianali. Operazione questa tentata e perfettamente riuscita nei centri storici di tante altrelocalità calabresi e non, che ha arrestato la distruttiva spirale di sottocultura e spopolamento che interessava anche queste località. Solo di recente qualcosa si era mosso almeno con l’intervento di riqualifcazione che aveva interessato Corso Cavour, che – come dicevamo innanzi – delimita questo quartiere.

il Baglio continua quindi la sua solitaria esistenza all’ombra del Castello Ruffo nell’attesa che la città, che ha visto – e spesso inutilmente – allargarsi a dismisura si desti dal suo torpore (anche questo veramente secolare) e si torni ad interessare di questa che, tra le sue tante “perle”, è certamente una delle più preziose.

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