Architetti e ingegneri vibonesi sul sentiero di guerra contro la Regione.

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“Ignorati e calpestati”. Così asseriscono di sentirsi gli ingegneri e architetti vibonesi aderenti all’Inarsid (Associazione nazionale di intesa sindacale di architetti ed ingegneri liberi professionisti), secondo quanto dichiarato dal loro presidente, Annunziato Cutuli, che punta il dito contro la regione Calabria, rea a suo dire, di creare disagi alla categoria ed in particolar modo per chi esercita solo ed esclusivamente la libera professione, per via della legge regionale n. 37 del 2015 che disciplina le procedure per la denuncia e la presentazione dei progetti di interesse sismico, ovvero dei calcoli statici e degli elaborati esecutivi annessi, nel rispetto della normativa sismica Ntc 14/01/2008 attraverso la nuova piattaforma Sismi.Ca, destinata a sostituire la piattaforma Sierc.

Cutuli puri riconoscendo “le buone intenzioni di chi ha voluto e sostenuto questa piattaforma atta ad eliminare il “cartaceo” e consentire un controllo veloce sulle pratiche sismiche senza interferire sui calcoli strutturali e sul dimensionamento delle strutture”, spiega però che si è “ancora in attesa di scoprire questo nuovo metodo, che ad oggi risulta ancora non operativo dalla data del 9 gennaio 2017 per la quale era stata ufficializzata la sua piena funzionalità, creando notevoli disagi ai professionisti che non possono rispettare i tempi di consegna con conseguente ritardo sulle commesse ricevute dai pochi clienti ancora esistenti”.

Lo stesso Cutuli poi sostiene che nel periodo di transizione dalla piattaforma Sierc alla Piattaforma Sismi.Ca, ingegneri e architetti, non siamo stati formati all’uso della stessa e siano stati lasciati allo sbando senza nessun materiale informativo, quando sarebbe bastato spedire una mail a tutti gli utenti che usavano il Sierc contenente un manuale o un video corso.

Infine, Cutuli ha rivolto un ringraziamento all’Ordine degli Ingegneri e all’Ordine degli Architetti di Vibo, “i quali, insieme ad altri, hanno fatto pervenire una nota all’assessorato di competenza manifestando il disagio degli iscritti”.

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