Per Confindustria la stagione turistica è a rischio.

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Dopo le imponenti mareggiate che si sono abbattute nelle corse settimane ance sul litorale tropeano, si fa sentire la voce della Confindustria.

Ad intervenire nel dibattito sono stati il presidente Confindustria, Gaetano Macrì e il referente territoriale della Sezione turismo, Giovanni Imparato, per i quali le recenti condizioni meteo avverse hanno dimostrato tutta la fragilità della nostra costa e l’inadeguatezza delle misure poste a salvaguardia di questo patrimonio mentre “la piena fruizione delle nostre coste, l’erosione costiera e, più in generale, la tutela del territorio rappresentano, oggi come ieri, il punto nodale su cui invece ruota l’intera capacità di attrarre i potenziali visitatori su questo meraviglioso fazzoletto di terra che rappresenta un inimitabile patrimonio naturalistico e paesaggistico”.

E se gli eventi meteomarini non si possono certo prevedere i due rappresentanti affermano che quello che invece si può fare e “rispettare le regole, porre in essere comportamenti virtuosi e mettere a frutto i fondi comunitari utili a fortificare le barriere, a porre in sicurezza le aree interessate dal dissesto idrogeologico ed a ripristinare, ove necessario, condizioni di difesa del suolo e di argine al verificarsi degli eventi naturali”.

“Gli 800 km di coste calabresi – affermano ancora i due – potrebbero rappresentare sempre più una fonte primaria di lavoro, economia sostenibile e benessere, eppure stentiamo a difenderle adeguatamente e lasciamo che incuria e negligenza le trasformino in macerie e diseconomie». Da qui, l’appello di Confindustria a mettere in campo «un’efficace e tempestiva azione di coordinamento e programmazione che sia vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese». Ripensare ad un corretto utilizzo del suolo, investire in sicurezza e salvaguarda dall’erosione, definire  piani pluriennali di intervento, volti a mitigare gli effetti devastanti della natura, per l’associazione degli industriali, quindi, sono «le basi per poi affrontare il nodo dell’impiego della risorsa e delle coste come asset fondamentali della nostra offerta turismo”.

Da qui l’accorato appello a porre in essere “una efficace e tempestiva azione di coordinamento e di programmazione che sia vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Ripensare il corretto utilizzo del suolo, investire in sicurezza e salvaguardia dall’erosione, definire piani pluriennali di intervento volti a mitigare gli effetti devastanti della natura sono solo le basi per poter poi affrontare successivamente il nodo dell’impiego della risorsa mare e delle coste come “asset” fondamentali della nostra offerta turistica”

 

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