Uno studio dell’Università di Barcellona indica che la dieta mediterranea può abbassare il rischio di disturbo di deficit di attenzione per i bambini.

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La rivista Pediatrics ha di recente pubblicato i risultati di uno studio dell’Università di Barcellona che dimostra che il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) – disturbo che colpisce quasi il 4% dei bambini – è diagnosticato con minore frequenza tra i piccoli che seguono la classica dieta mediterranea.

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, – lo ricordiamo – è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. E’ bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla “cattiveria” del bambino. L’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali e genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino.

 

Lo studio effettuato – anche sulla scia di precedenti indagini scientifiche che avevano già indicato un possibile legame tra ADHD e regimi alimentari ricchi di cibi lavorati e poveri di frutta e verdura – non prova ancora in modo inequivocabile che ci sia un nesso di causa-effetto tra le abitudini a tavola e l’ADHD, ma fa capire come l’alimentazione giochi un ruolo importante nell’insorgenza di questo disturbo. La ricerca dell’Università catalana ha voluto ora approfondire la questione, puntando l’obiettivo in maniera specifica sulla dieta mediterranea.

I ricercatori hanno dunque analizzato i dati relativi a 60 bambini e adolescenti, tra 6 e 16 anni, con diagnosi di ADHD, e altrettanti senza patologia, dui gruppi le cui abitudini alimentari sono state poi valutate utilizzando questionari specifici. Dai dati raccolti è emerso che i bambini che non seguono un regime alimentare basato sul modello della dieta mediterranea hanno una maggiore probabilità di avere una diagnosi di ADHD, riscontrando altresì una maggiore prevalenza di iperattività e deficit di attenzione in quelli che consumano poco pesce grasso e quantità eccessive di caramelle e bevande zuccherate.

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