Una forte risposta di popolo all’appello della Chiesa di Nicotera

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Si è svolto l’incontro promosso da Don Francesco,  parroco della Cattedrale di Nicotera.

Una forte risposta di popolo a seguito dei deprecabili atti vandalici del 15 febbraio scorso, perpetrati nottetempo al cimitero con scritte minacciose al segretario del PD cittadino, Manuel Reggio.

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Dopo la manifestazione spontanea lungo le strade della città, una assemblea con istituzioni e autorità che hanno sentito l’obbligo di manifestare la loro vicinanza a Manuel e condannare il vile atto intimidatorio, ieri sera nel salone Giovanni XXIII soprastante la Cattedrale, si è svolto l’incontro con tutte le forze sane della città , coinvolgendo le associazioni, e gente spontaneamente accorsa alla chiamata, per “Individuare percorsi e iniziative che aiutino a contrastare lo sfilacciamento comunitario e la guerra fratricida che è in atto in città per risvegliare il senso civico e avviare una rapida ripresa socio-economica di Nicotera”. E’ questa la motivazione che ha spinto don Francesco Vardè ad organizzare l’assemblea comunitaria, “Nicotera: quale futuro? Realtà ecclesiali e civiche a confronto”.

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Un’occasione offerta in preparazione del Sinodo diocesano per analizzare e riflettere sul momento critico e difficile che la cittadina sta vivendo, un’opportunità per esprimere delle proposte fattibili di rinnovamento della realtà nicoterese. “Il problema attuale della nostra comunità – afferma il parroco – è lo scollamento sociale, ma tutto ciò a chi serve? A chi giova?”. Per don Vardè è, quindi, necessario partire proprio dal combattere quella corrente disfattista che incita e istiga alla discriminazione e all’alienazione sociale, “poi, i problemi atavici di Nicotera – dichiara – li conosciamo tutti, l’acqua, il mare, l’igiene, la sanità, la sicurezza. Oggi, cerchiamo, invece, di capire quale iniziativa possiamo porre alla base per vivere tranquillamente”. Una parte, secondo il prete, la dovrebbe fare anche la terna commissariale che regge palazzo Convento. “Ci aiutino ad affrontare i problemi della nostra comunità – afferma don Vardè –. Se individuiamo delle urgenze incontriamoci, suddividiamoci i compiti e realizziamo un itinerario comune per risollevare le sorti di Nicotera. Ma è importante che ognuno di noi partecipi al suo “risveglio” offrendo il proprio contributo e per questo è necessario stare insieme e uniti”.

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Antonio Montuoro intervenuto al dibattito, nota che i comuni viciniori si evolvono, si sviluppano, ma Nicotera resta al palo. “La città deve svegliarsi – afferma –. Dobbiamo essere un corpo e un’anima. Però, si cambia se modifichiamo prima la nostra predisposizione d’animo per poi organizzare un tavolo di lavoro con le migliori intelligenze e professionalità cittadine, per realizzare un progetto organico, complessivo e di rilancio della Città, cioè un progetto industriale, un Businnes Plan, una visione d’insieme che inserisca tutte le idee progettuali, per il rilancio turistico, commerciale, economico, culturale, di recupero dei rioni antichi valorizzando le tipicità storiche con grandi progetti di largo respiro e grandi vedute. Solo dopo così si potranno chiedere i giusti finanziamenti in Italia e in 13012719_1152140308143089_4517158667184615029_n-iloveimg-resizedEuropa, organizzando un vero futuro ai giovani tramite cooperative per le loro iniziative sul territorio, da sostenere con il supporto del Comune, ottenendo finanziamenti regionali e comunitari che oggi vanno perduti proprio perchè non si sviluppano progetti seri e credibili. Non idee spezzettate ma un’idea complessiva progettuale.

Per Antonio Ricottilli, è necessario ritrovare il senso della comunità. “La nostra – dichiara – è una città addormentata da anni di commissariamento, non è stata neanche stimolata ad agire. Fino ad oggi abbiamo fallito entrambi, noi e lo Stato. Noi perché da anni non riusciamo ad esprime una classe dirigente valida, ma anche lo Stato, dopo il terzo commissariamento, un pizzico di fallimento lo deve ammettere”.

DSC_0126Le strategie del riscatto devono partire dai cittadini, per Pasquale Pagano, Presidente del Movimento di protesta per il mare pulito e l’acqua potabile, affermando che è necessario interrogarsi “cosa abbiamo fatto noi per il nostro paese e non su cosa possono fare le istituzioni – sottolinea –. Un cittadino che ama il proprio paese nel momento in cui le istituzioni non si assumono le proprie responsabilità ha bisogno di rivendicare i propri diritti anche con la protesta. E’ bene parlare di sviluppo economico, ma è necessario avere un tessuto sociale su cui lavorare fatto di servizi essenziali, acqua potabile, mare pulito, che rappresentano il nostro volano di sviluppo”.

Apprezzato anche l’intervento della neo Presidente dell’AVIS di Nicotera Rita La Rosa che ha sensibilizzato i presenti sui temi della donazione del sangue. Anna Prenestini, ha sostenuto e sollecitato iniziative mirate alla tradizione culturale con particolare attenzione a quella teatrale, dove si devono coinvolgere i giovani in un percorso di crescita e di svago formativo.

Tra gli interventi più significativi, si riscontrano quelli di Gian Maria Lebrino, Tony Capua i quali, hanno rimarcato le tematiche oggetto dell’incontro contribuendo nell’individuare percorsi e iniziative che aiutino a contrastare lo sfilacciamento comunitario e la guerra fratricida che è in atto in città per risvegliare il senso civico e avviare una rapida ripresa socio-economica di Nicotera, con particolare riguardo ai temi dell’inquinamento delle acque.

Le conclusioni sono state svolte da don Francesco che, nel cogliere le idee e le proposte, si premunirà di raccordare il tutto con altri incontri mirati a dare risposte alle varie proposte segnalate.

 

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