Era stato rinvenuto il 16 marzo, nelle acque antistanti Rocca Imperiale, nell’alto Ionio Cosentino, da alcuni pescatori a bordo del motopeschereccio “Nicola Andrea” di Trebisacce che, nel tirare a bordo le reti, si sono accorti che tra i pesci vi era anche un cranio umano.
A quel teschio, però, ancora non è stato associato nessun nome. Per questo, secondo gli investigatori sarà necessario effettuare l’esame del Dna che dovrebbe essere disposto nelle prossime ore dal capo della Procura della Città del Pollino, Eugenio Facciolla.
Nell’immediato del ritrovamento erano stati allertati la Capitaneria di porto e i Carabinieri della compagnia di Corigliano le cui indagini miravano a ricostruire i collegamenti con le denunce di persone scomparse negli ultimi tempi.
Tra le tante ipotesi valutate c’era anche quella che poteva trattarsi di un uomo scomparso a ottobre scorso in provincia di Matera, Nunzio Santorsola, l’agricoltore 38enne di Bernalda, centro della confinante Basilicata, con la passione per la pesca, scomparso nel pomeriggio del 10 Ottobre scorso al largo di Rocca Imperiale. La sua barca era stata ritrovata, qualche giorno dopo dalla scomparsa, a circa 12 miglia dalla costa rocchese, non molto lontano dal luogo in cui è stata fatta la macabra scoperta.