Qualcosa si muove nel settore della nefrologia e dialisi. In negativo e in positivo. Relativamente al primo aspetto, c’è un dato diffuso dall’“Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto” (Aned) durante due assemblee tenutesi in città e a Tropea, che fa davvero paura: nel 2016 in Calabria il numero dei dializzati è cresciuto di 85 unità, pari al 5,7%. Un incremento sul quale bisognerà che gli addetti ai lavori riflettano attentamente attivando le giuste iniziative per individuarne le cause e porvi i necessari rimedi. L’aumento dei casi riguarda da vicino anche il Vibonese – da Nicotera alle Serre – dove da una media di 40 casi all’anno si è passati, nel 2016, a ben 67 a conferma che il territorio provinciale continua a mantenere una delle percentuali più alte di casi di malattie renali. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando anche in positivo. <Grazie ad una disposizione del commissario Scura – spiega Pasquale Scarmozzino, segretario regionale dell’Aned – la struttura di Vibo da semplice è stata promossa a dipartimentale con dieci posti letto aggiuntivi di nefrologia il che consente di prevenire e gestire in loco i casi di insufficienza renale acuta>. Peraltro, il centro di nefrologia e dialisi vibonese, guidato dal dottor Giuseppe Ascoli, per fronteggiare il dilagare delle nefropatie, s’è attrezzato per tempo puntando sulla dialisi peritoneale domiciliare. Il paziente, cioè, per depurare il sangue, non si rivolge più all’ospedale, ma effettua la delicata operazione standosene a casa. L’anno scorso 16 persone sono state indirizzate verso la deospedalizzazione con consistenti vantaggi tanto per l’Asp, che, così facendo, risparmia circa 400mila euro, che per i pazienti che fanno volentieri a meno dell’andirivieni dall’ospedale.
In realtà <la dialisi peritoneale – sottolinea Scarmozzino – è il trattamento più fisiologico e meno devastante per il malato. Tra l’altro – aggiunge – il dottor Ascoli, ha annunciato che la dialisi peritoneale domiciliare, è ormai gestibile e monitorabile clinicamente da remoto e che, nei prossimi giorni, tale sistema di controllo sarà applicato a due pazienti afferenti il centro vibonese>. C’è, poi, un altro elemento positivo da rimarcare: nella struttura vibonese i pazienti dializzati avranno un rimborso forfettario mensile di 17,04 euro. Tutta la procedura per ottenerlo è curata dalla dott.ssa Ivania Figliano che, avvalendosi della preziosa collaborazione del personale infermieristico, da tempo segue con la necessaria professionalità e con apprezzabili risultati tutta l’attività della dialisi domiciliare. Al momento, i pazienti che ne usufruiscono nel Vibonese sono 21 su 246, con una media pari al 14,4% e superiore alla media nazionale attestata al 10%. E’ un dato importante a dimostrazione del fatto che, volendo, anche sul territorio vibonese sarebbe possibile avere una buona sanità. <Bisogna continuare a lavorare e fare squadra – sostiene Scarmozzino – mentre l’Asp deve preoccuparsi di eliminare la precarietà dell’organico esistente>.