Ancora discariche abusive a cielo aperto, ma, soprattutto, ancora eternit. Sono sempre più i cittadini che denunciano luoghi pubblici del territorio comunale in cui sarebbero state rinvenute lastre di eternit abbandonate, molto spesso in cattive condizioni. L’ultima segnalazione riguarda località “Campìa”, nella frazione Badia, dove è stato stoccato, abbandonato e a diretto contatto con il suolo, un ingente quantitativo di lastre ondulate in eternit di amianto la cui provenienza non sarebbe individuabile, alcune in pessimo stato di conservazione, materiale molto pericoloso che chiaramente può esser maneggiato soltanto da ditte specializzate. A denunciare la grave situazione i giovani dell’associazione “Abracalabria” che hanno presentato formale denuncia in Comune, alla Polizia municipale e alla stazione dei Carabinieri. I ragazzi dell’associazione nicoterese hanno evidenziato nella loro querela la potenziale pericolosità dei materiali contenenti amianto che rilasciano nell’ambiente circostante fibre aerodisperse che possono venire inalate, alcune vengono eliminate, altre rimangono nei polmoni per sempre. In effetti, proprio nei casi in cui il fibrocemento non è perfettamente integro, i rischi di inalare fibre di amianto è maggiore, come oramai ampiamente provato e documentato.
Risalta e preoccupa, inoltre, il fatto che, già nel mese di dicembre la grave situazione era stata denunciata, ma nulla, però, è cambiato. Anzi, accanto alle pericolose lastre di eternit la discarica si è ampliata con arredi, pneumatici, materassi, water abbandonati, oggetti in plastica e tanto altro materiale di difficile smaltimento. Toccherà, adesso, e nel più breve tempo possibile considerando la pericolosità dell’eternit, a palazzo Convento adottare, nell’ambito della salvaguardia, della tutela del territorio e della salute pubblica, tutti gli accorgimenti necessari per procedere alla bonifica del sito.
Non è certo la prima volta che nel comune tirrenico vengono avvistati luoghi dove indisturbati e incuranti della pericolosità del materiale, alcuni ignoti ammassano lastre di eternit in evidente stato di degrado probabilmente utilizzate in precedenza come coperture di abitazioni o altro. Era già capitato di dover smaltire dell’amianto abbandonato a causa del rinvenimento di altre discariche in varie parti del territorio comunale: in contrada Britto e persino nello stesso torrente, altre in contrada “Torre” nella frazione di Preitoni e in località “Torre Parnaso” nella vicina Joppolo e nella frazione Marina, in località “Mortelletto”. Ritrovamenti per i quali, all’epoca, nel rispetto delle norme previste a difesa del patrimonio paesaggistico e naturalistico, il comando dei Vigili urbani aveva subito inviato le doverose comunicazione all’autorità giudiziaria. In linea generale, è bene sapere che l’eternit o amianto diventa rischioso se entra in contatto con l’organismo, ad esempio, tramite le vie aeree, in forma di polvere. Per produrre polvere, quindi, le lastre di amianto devono essere danneggiate nella struttura o lavorate attraverso tagli, levigature o altro.
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