Attentato alla Chiesa Cristiana Copta al Cairo. Papa Francesco sarà in Egitto a fine aprile.

Nessun commento Share:

 Una bomba è scoppiata nella chiesa copta di Mar Girgis a Tanta, in Egitto, mentre i fedeli celebravano la liturgia della Domenica delle Palme. Il ministero egiziano della sanità dichiara che per ora si contano almeno 21 morti e 69 feriti, ma il bilancio dei morti è destinato a salire. L’esplosivo era stato piazzato sotto una sedia nella navata principale della chiesa, molto vicino all’altare, prima della celebrazione, che aveva radunato molte persone.

Mediterraneinews è in contatto con il Vescovo Copto  di Luxor (al centro in foto)  mons. Khaled Bishay,  in apprensione per gli attentati subiti  ed impegnato nei preparativi per la visita di Papa Francesco in Egitto.   

Almeno 16 ambulanze lavorano sul luogo dell’attentato, facendo la spola con gli ospedali. Il presidente Abdelfattah al Sisi ha ordinato di aprire anche gli ospedali militari per curare i feriti.

Papa Francesco ha annunciato che sarà in Egitto il 28 e il 29 aprile per continuare il dialogo interreligioso con Al Azhar, la più alta autorità nell’islam sunnita. 

“Il papa viene a confortare la comunità più numerosa dei cristiani d’oriente” ha detto p. Greiche, “e a sostenerci nella nostra convivenza con i musulmani”.  La sua venuta, ha aggiunto “sarà anche un modo per onorare i martiri cristiani, uccisi a causa della fede”

Le milizie dello Stato islamico hanno rivendicato l’attacco dell’11 dicembre contro una chiesa del Cairo, adiacente alla cattedrale di san Marco, sede del patriarca copto Tawadros II, che ha provocato la morte di 25 persone e il ferimento di altre 59. In una dichiarazione ufficiale rilanciata sui social media, i miliziani di Daesh [acronimo arabo per lo Stato islamico] si sono attribuiti la paternità dell’attentato.

Lo scorso 19 febbraio, in un video rilanciato sul sito di messaggistica Telegram, lo Stato islamico aveva promesso di colpire la comunità cristiana. E gli attacchi non si sono fatti attendere. Quello di oggi è il secondo attacco terrorista a una Chiesa copta negli ultimi mesi.

Da anni i cristiani copti – circa il 10% della popolazione – sono presi di mira dalle frange jihadiste presenti soprattutto nella zona del Sinai, dove sono avvenuti assassini di cristiani costringendoli alla fuga. Ma anche gruppi dei Fratelli musulmani, frustrati dalla cacciata del loro leader Mohamed Morsi, tendono ad usare i cristiani copti come capro espiatorio.

La chiesa colpita di Mar Girgis (san Giorgio) di Tanta, nel governatorato di Gharbiya, a 93 km a nord del Cairo, è una delle più antiche, costruita nel 316 e restaurata più volte. Nella zona vi sono 27 chiese, delle quali quattro sono classificate come importanti monumenti dal ministero dell’archeologia.

L’esplosione avviene mentre il patriarca copto ortodosso Tawadros II stava celebrando la messa delle Palme nella città costiera di Alessandria.

Il pensiero estremista e fanatico, con la violenza che ne deriva, è una delle più gravi minacce alla convivenza.

Vi è un terrorismo fisico, – afferma il Patriarca Tawadros II – che si concretizza nelle uccisioni e nelle esplosioni che ripetutamente colpiscono le istituzioni nazionali e l’intera nazione, diffondendo il terrore tra gli innocenti. Vi è poi il terrorismo ideologico, che consiste nell’imposizione del pensiero e dell’opinione con la forza e con la violazione delle cose sacre e della fede degli altri, condannati come miscredenti e ridicolizzati nelle loro pratiche religiose. Vi è infine il terrorismo morale, che è una condizione imposta dall’estremismo intellettuale e dalla negazione del diverso: il terrorismo morale si concretizza nell’ingiustizia e nella discriminazione in base alla religione e alla fede nelle relazioni e nella vita quotidiane.

Dobbiamo promuovere stili comunicativi nuovi radicati nella verità e un utilizzo consapevole dei social media, – prosegue TAwadros II – che sono dominati da chi ha pensieri estremisti: i social media giocano un ruolo molto influente nel formare le menti dei giovani. Occorre che questo sia chiaro di fronte a noi, e dobbiamo utilizzare lo stesso strumento per rispondere all’estremismo, facendo quindi uso di mezzi di comunicazione, culturali ed educativi. Dobbiamo promuovere il ruolo della donna nel creare consapevolezza in ambito familiare e nell’educazione dei bambini. Occorre interessarsi alla famiglia, in quanto base e fondamento, in cui l’uomo inizia a interagire fin da quando è piccolo, durante la sua crescita, nella sua vita.
Quando l’uomo è sazio d’amore nella sua famiglia diventa capace di affrontare la società. Questo amore può preservarlo da qualunque estremismo: “Gola sazia disprezza il miele” (Proverbi 27,7). L’anima sazia d’amore è in grado di calpestare il miele, il miele delle tentazioni e degli estremismi e tutte le cose che vediamo in questi nostri tempi.

tratto in parte da Asianews.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Ambiente e turismo, Pizzo si prepara ad accogliere i visitatori di Pasqua puntando a un nuovo record di presenze nel weekend.

Next Article

Santa Domenica di Ricadi: appiccato il fuoco ad una villetta

You may also like