Dopo Casali del Manco parte l’iter per la fusione di Cosenza con Rende.

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Dopo il recente voto del consiglio regionale sulla fusione dei cinque comuni della Pre Sila cosentina e l’annunciato referendum per la fusione dei centri di Corigliano e Rossano, ieri, ha muoversi è stato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che ha annunciato

“Una firma importante che resterà nella storia” si legge sul sito istituzionale del comune calabrese a che riporta le parole dello stesso Occhiuto il quale ha così annunciato la delibera  della sua giunta municipale relativa alla proposta per il Consiglio comunale dell’istituzione di un nuovo Comune mediante la fusione dei Comuni di Cosenza e di Rende. L’iter amministrativo ha infatti avuto di recente nuovo impulso grazie ai numerosi incontri tra il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il sindaco di Rende Marcello Manna.

Il documento, concentrato in sei pagine, delinea nella premessa una lunga serie di motivazioni che evidenziano come la quotidianità dei cittadini si svolga da un Comune all’altro senza soluzioni di continuità fisica e, di conseguenza, ne attestano di fatto lo status di un unico Comune.

Si parte dalla constatazione che il territorio calabrese è caratterizzato da una area urbanizzata – la più vasta e complessa dell’intero territorio regionale – composta, per come può leggersi nel Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica (QTR) della Calabria (quadro conoscitivo 1 – Territori regionali di sviluppo) da 39 comuni, per una popolazione che sfiora i 250.000 abitanti ed occupante quasi l’intero corso del fiume Crati, ad eccezione della piana di Sibari. Il nucleo centrale di questo sistema territoriale è rappresentato dalla conurbazione lungo l’asse sud-nord tra i Comuni di Cosenza e Rende, senza soluzione di continuità dal punto di vista fisico. Tale conurbazione, favorita dalla naturale configurazione dei luoghi e dagli strumenti di pianificazione urbanistica di entrambi i comuni, si estende oggi dall’antico centro storico di Cosenza, da sempre città più importante della parte settentrionale della Calabria, sino alla prestigiosa Università della Calabria in Arcavacata di Rende ed alla dinamica zona industriale di tale Comune.

Questa area urbana è popolata dai discendenti delle originarie comunità insediatesi sui rispettivi territori, ma, in maggior numero, da persone discendenti o provenienti da altre comunità del territorio provinciale ed extraprovinciale. Tale attrazione è stata esercitata a partire la secondo dopoguerra (fine anni quaranta del novecento) inizialmente dal territorio del Comune di Cosenza, ma successivamente, a partire dagli anni settanta, anche e più intensamente dal territorio del Comune di Rende, dotato di ampie superfici vallive e pianeggianti.

Ne consegue che questa grande area urbana è destinata ad unico futuro e la delibera adottata ieri infatti ritiene “non più procrastinabile l’effettivo processo di unificazione territoriale tra i Comuni di Cosenza e Rende, per superare, finalmente, i confini tracciati secoli or sono e non più riconosciuti tali dalle decine di migliaia di cittadini che quotidianamente fruiscono del territorio dell’area urbana come un unicum indistinto che offre lavoro, commercio, sanità, cultura – in primis attraverso la prestigiosa Università della Calabria, attività produttive, ricreative, sociali ed assistenziali e via dicendo”.

La delibera odierna, che sarà adottata anche dalla Giunta municipale di Rende, verrà sottoposta a referendum consultivo popolare obbligatorio, secondo le leggi vigenti, referendum che si svolgerà in entrambi i territori comunali interessati, mediante indizione da parte della Regione Calabria.
Occorre tuttavia precisare che per tale referendum la legge prevede la maggioranza dei voti validamente espressi, ma in tal caso è stato ritenuto che si potrà procedere alla fusione tra i Comuni di Cosenza e di Rende solo nel caso in cui, oltre al voto favorevole della maggioranza dei voti complessivi dell’intero bacino elettorale validamente espressi, si abbia la maggioranza dei voti favorevoli anche in ciascuno dei due Comuni, sia a Cosenza che a Rende. La denominazione del nuovo Comune che nascerà dalla fusione sarà quella di “Cosenza”.

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