Ruoli e prospettive dei comuni nella percezione dei calabresi. Dati interessanti dal sondaggio commissionato da Anci Giovani.

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E’ il comune l’istituzione di cui i cittadini calabresi hanno più fiducia. Lo dice un sondaggio commissionato da ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) giovani guidata dal sindaco di Pizzo calabro – centro turistico del vibonese – Gianluca Callipo, realizato da Demoskopica secondo il quale gli enti territoriali di base godono di un tasso di fiducia del 43% della popolazione calabrese. Solo al secondo posto troviamo la Regione Calabria – con il 34% delle preferenze e solo terzo il governo centrale di Roma con appena il 26%. Il parlamento nazionale chiude la classifica riscuotendo la fiducia di appena il 19% degli intervistati.

I risultati dell’indagine sono stati resi noti in una apposita conferenza stampa in occasione della firma della convenzione, tra i due soggetti, per l’attuazione del progetto “Trasparentia”, iniziativa concreta messa in campo per agevolare le amministrazioni comunali nella rilevazione della soddisfazione dei cittadini sulla qualità dei servizi erogati per come previsto dalla recente riforma della pubblica amministrazione.

Il sondaggio passa poi ad illustrare l’agenda delle priorità cioè quali sono le cose che i cittadini chiedono con più insistenza alle amministrazioni comunali. Con il 20,4% di indicazioni, la viabilità e le infrastrutture si collocano in cima alle priorità sulle quali i calabresi chiedono alle amministrazioni comunali di dedicare maggiore attenzione. Seguono: pulizia del territorio comunale (15,2%), contrasto al disagio sociale e alla povertà (13,3%), sicurezza (13%), servizi per anziani, giovani e bambini (10,4%) e trasparenza amministrativa (10,1%) e infine, una maggiore attenzione per il trasporto pubblico e per l’ambiente rispettivamente con il 9,2% e l’8,4%.

Il sondaggio ha chiesto poi ai calabresi coinvolti nell’indagine quali caratteristiche debba avere oggi un sindaco. Per il 74% degli intervistati un primo cittadino deve avere per prima cosa capacità di ascolto oltre che dialogare costantemente con la propria comunità. Per il 72% invece deve promuovere strumenti di democrazia diretta. Per il 69% deve governare adottando criteri di assoluta trasparenza. Per il 65% infine deve avere una “visione” e un progetto di sviluppo chiari della comunità che va ad amministrare.

Il 66% del campione di calabresi intervistato è del parere che la rilevazione della soddisfazione dei cittadini possa migliorare la qualità dei servizi erogati e, conseguentemente, rappresentare un valido strumento per misurare il livello di perfomance dei governi comunali. Un orientamento in linea con la recente riforma della pubblica amministrazione incentrata sulla soddisfazione dei cittadini come elemento di valutazione dei risultati anche degli enti locali. Secondo l’opinione dei cittadini, inoltre, la citizen satisfaction migliora il rapporto di fiducia tra cittadini e amministratori (62%) e rappresenta una maggiore tutela per i cittadini nei confronti dell’Ente comunale (53%). Di tutt’altro parere il 42% dei cittadini che, al contrario, esprime la convinzione che rilevare la soddisfazione dei cittadini sui servizi erogati sia una iniziativa meramente autoreferenziale o, come nel 32% dei casi rilevati, un inutile adempimento burocratico.

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