Requiem per un ragazzo di nome Francesco.

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Pino  Macino, da Pupari & Pupi

In questa storia c’è una pistola di troppo, una mentalità di troppo, una società debole. Il movente lascia il tempo che trova: gelosie e rivalità sono spiegabili.L’età aiuta la competizione, specie amorosa.Se si tratta di quello.Ma si tratta di “quello”? Ho i miei dubbi.

Una pistola non te la trovi per caso nelle tasche. E se ragioni con la pistola un conto lo fai sempre: se non prevarrà la mia ragione, la forza risolverà. Qui, però c’entrano l’educazione e la famiglia.Il sistema scolastico ed educativo, la capacità della famiglia di insegnare qualcosa di buono, valori, comportamenti. Da tempo  il Presidente del  Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria sperimenta un percorso di allontanamento dei minori dalle famiglie mafiose, per dare loro una possibilità in più.

La sua  posizione –  chiarissima ma dura da recepire e da condividere – ha attirato anche l’interesse del New York Times. La verità è che – a quanto pare – molte volte l’allontanamento dei minori è promosso – con discrezione – dalle stesse madri, dai nonni, dai parenti dei minori: segno che il problema c’è ed un grido d’aiuto, magari soffocato e silenzioso, è sentito come necessario.

Nelle campagne di Mileto è stata celebrata la sconfitta delle politiche sociali e per la famiglia…e si è dato fiato a logiche che non danno scampo…quelle della giungla.Il prezzo pagato è altissimo.Un ragazzo…un bravissimo ragazzo  non c’è più…ed un altro è diversamente  perduto.Ma quando ci domanderemo – e ce lo domanderemo – dove abbiamo sbagliato…inutile aspettarci risposte. Le conosciamo. Da troppo tempo le conosciamo e le rimuoviamo.

I guai, come sempre càpitano agli altri…fino a quando…

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