A monte Poro “l’amianto è ancora lì”

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Un sollecito per richiedere un immediato intervento atto a scongiurare le micidiali ed irreversibili conseguenze dovute alla facile veicolazione delle polveri di amianto presenti a monte Poro, dove “giacciono da un paio di mesi lastre di eternit depositate in più posti”, è stato inviato dai consiglieri comunali di minoranza al Dipartimento di prevenzione dell’Asp, all’Arpacal, al  Nucleo ecologico del Comando  provinciale  dei Carabinieri e al Prefetto.

I consiglieri evidenziano la “mancata tutela dell’igiene e della salute dei cittadini” in quanto, l’amianto friabile, contenuto nelle eternit facilmente sbriciolabili è la forma più pericolosa e ad alto rischio di dispersione nell’aria e quindi facilmente inalabile.

“Nello svolgere il compito assegnatoci dall’elettorato – affermano Giuseppe Dato, Salvatore Burzì e Stefano Siclari – e ricordando che avevamo già segnalato la mancata tutela dell’igiene e della salute dei cittadini e chiesto un intervento atto a scongiurare le micidiali ed irreversibili conseguenze dovute alla facile veicolazione delle polveri di amianto presenti nel territorio del comune di Joppolo, segnaliamo che gli amministratori, dopo l’intervento della stampa, hanno semplicemente fatto recintare l’area con nastro rosso dalla polizia municipale, ignorando con estrema superficialità la pericolosità dell’amianto disperso nell’aria”.

I consiglieri evidenziano che l’Agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità per la ricerca sul cancro, classificherebbe l’amianto come cancerogeno certo per l’uomoin grado di provocare tumori della pleura, del polmone, della laringee, dell’ovaio e probabilmente anche del colon-retto.

“Pertanto – dichiarano i consiglieri – sollecitiamo un’immediata messa in sicurezza di quell’amianto friabile presente e libero”. La minoranza segnala, inoltre, altre presenze di amianto friabile in località stazione di Coccorino. “Mettiamo in evidenza, inoltre – affermano–, oltre alla scarsa attenzione all’ambiente, l’errato impiego del personale volontario Aeza che, invece di raccogliere, con porter comunali, le risultanze di potazioni private, dovrebbero svolgere il proprio compito di rilevazione, così come da contratto”.

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