A 25 anni dalla morte di Paolo Borsellino, la città di Pizzo accoglierà la ciclo-staffetta “L’agenda ritrovata”, che sta attraversando l’Italia per giungere il 19 luglio a Palermo e ricordare così il giudice siciliano ucciso dalla mafia nello stesso giorno del 1992.
Il progetto – che vede tra gli organizzatori il fratello del magistrato, Salvatore Borsellino – si propone di mantenere vive e attuali le domande senza risposta che dall’attentato di via D’Amelio continuano a gravare sulla storia del nostro Paese. Non a caso, infatti, l’iniziativa richiama esplicitamente l’agenda rossa nella quale il magistrato annotava di tutto, sparita misteriosamente subito dopo lo scoppio dell’autobomba che l’uccise. Un documento importante che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone.
Per commemorare il venticinquesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta, è stata dunque organizzata una ciclo-staffetta partita il 25 giugno scorso da Bollate, che sta facendo tappa in tutte le regioni d’Italia, portando con sé questo simbolico testimone rappresentato dall’agenda idealmente ritrovata e riempita con le testimonianze di tutti coloro che stanno partecipando all’iniziativa, tra cui molte associazioni, enti e Comuni.
Tra questi, anche il Comune di Pizzo, che giovedì 13 luglio accoglierà Salvatore Borsellino e la carovana di ciclisti che lo accompagna. Un passaggio non solo simbolico, quello nella città napitina, ma una vera e propria tappa che avrà il suo momento clou nel convegno che si terrà sulle terrazze del Castello Murat alle 19,30. L’incontro, a cui parteciperanno tra gli altri il sindaco Gianluca Callipo e l’assessore alla Cultura Cristina Mazzei, consentirà una riflessione sui temi della legalità e della lotta alle mafie, alla luce della figura del magistrato e della sua vicenda, che ha profondamente segnato la nostra storia recente.