“Classi pollaio” a Nicotera, i genitori chiedono un immediato incontro con il Prefetto

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Resta alta la preoccupazione dei genitori della Media più che mai convinti ad andare avanti ad oltranza per contestare e far annullare l’atto amministrativo disposto dall’Ambito territoriale che in barba alla “continuità didattica”, ma, soprattutto, al benessere fisico e mentale degli alunni, ha previsto l’accorpamento in due classi delle tre Terze e la formazione di due sole classi Prime con ben 5 alunni con disabilità gravi. Dopo l’incontro con i responsabili dell’At ai quali hanno esposto dissenso e perplessità per le scelte fatte e quello con il commissario del Comune, Adolfo Valente che dopo aver effettuato un sopralluogo all’edificio che ospita la Media ha preso atto delle carenze della struttura, hanno richiesto un incontro urgente con il prefetto, Guido Nicolò Longo, affinchè si faccia portavoce presso l’At contro la decisione di creare “classi pollaio” che rappresenterebbero un pericolo per la sicurezza di studenti e personale scolastico, andando a minare alla base, i possibili successi scolastici e formativi degli alunni.

 

 

 

“Un provvedimento – affermano i rappresentanti dei genitori – che ha destato preoccupazione e perplessità in tutti per l’incolumità dei nostri figli, visto che non vengono rispettati i parametri di sicurezza richiesti dalla normativa vigente in materia.

Quindi, in considerazione del fatto che la decisione dell’At  avrà  imminente applicazione  unitamente alla determinazione dell’organico di fatto, chiediamo un confronto con il prefetto per discutere della spinosa questione che coinvolge un’intera comunità”.

La realizzazione di “classi pollaio”, per i genitori della media, ridurrebbe, infatti, l’offerta formativa della scuola, con conseguente pregiudizio dello sviluppo educativo e personale dei propri figli, il cui diritto allo studio non sarebbe pieno ed effettivo per come previsto dalla Costituzione. “La nostra speranza – affermano – è che il prefetto si adoperi a convincere l’At a mettere al centro delle loro scelte il rispetto del diritto allo studio che non può piegarsi alle logiche della razionalizzazione delle risorse”.

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