“Quarantamila euro di spese in più all’anno per cosa? Per alimentare nuovamente il businness dell’immigrazione? Non sarebbe stato meglio destinarli per sistemare una parte delle numerose criticità che attanagliano Vibo? Il decoro, il verde pubblico, i servizi delle scuole elementari, le strade: sono queste le priorità. Ed invece c’è un aspetto chiaro che emerge dalle ultime mosse relative all’esecutivo: stiamo affondando, altro che la Città che vorrei, ma si pensa comunque a mantenere le poltrone, alle quali in molti hanno dimostrato di essere attaccati. Il Comune è in dissesto, non ci sono soldi, ma si pensa ad aggiungere un assessore in giunta, che inoltre comporta la modifica dello statuto comunale. Tutto ciò per consentire di raggiungere un numero di assessori, 10, pari a quello del Comune di Torino”.
Come già anticipato nel nostro articolo di ieri il consigliere Tedesco esprime un giudizio molto critico sulla recente rimodulazione dell’esecutivo Cista che guida la città di Vibo valentia.
“Il progetto del sindaco Elio Costa – attacca Tedesco – doveva dare sicurezza e attenzione ai vibonesi, ma così facendo lo stesso primo cittadino dimostra di continuare ad essere ostaggio di certe strategie. L’assessorato all’Immigrazione ritengo non fosse una priorità, ma forse qualcuno vuole cavalcare l’onda in vista dell’arrivo di fondi per la creazione dello Sprar. Milioni di euro in arrivo e centinaia di nuovi immigrati che si andranno ad aggiungere a quelli già presenti sul territorio. Non credo fosse necessario un assessorato, piuttosto sarebbe stato consigliabile ricorrere al tanto sbandierato consigliere delegato, che non avrebbe fatto spendere nulla al Comune. Discussioni su discussioni per istituirlo, ma mai sfruttato. Ed invece, in questo caso sarebbe stato utile per gestire o contribuire alla regolamentazione della macchina dell’accoglienza”.
“È vero, c’è legittimità nella strategia del rimpasto, – continua il consigliere – ma forse il momento più appropriato è quando i conti sono azzerati, non adesso che i vibonesi stanno vivendo un momento decisamente difficile, tra mancanza di lavoro e crisi economica. L’ente continua ad avere le casse vuote e l’amministrazione comunale si concede il lusso di aggiungere altre spese, che graveranno ulteriormente sul bilancio. Queste mosse non fanno altro che generare diffidenza verso il Palazzo. Le condizioni della città sono sotto gli occhi di tutti, mentre col progetto che avevo sposato credevo di far crescere Vibo Valentia, che amo e vivo. Non è, a malincuore, così. Dove la stiamo portando questa città? Sono dispiaciuto, soprattutto per la cittadinanza e per la mia città. Non resta che optare per una scelta drastica e chiara”.
Infine l’affondo più pesante: “Sono pronto a votare contro qualunque proposta in consiglio comunale avanzata dalla maggioranza, per coerenza e per il bene che voglio alla mia città”.