Floriani (SBV): Vibo chiami a raccolta le città con siti magno-greci per avanzare la candidatura a Patrimonio dell’Unesco.

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Gilberto Floriani, direttore del polo culturale di eccellenza del Sistema Bibliotecario Vibonese, si conferma ancora una volta come un intellettuale sempre teso a prospettare scenari nuovi di crescita e sviluppo culturale per il vibonese e non solo. Oggi infatti, con un post pubblicato sui social network ha avanzato l’idea che tutte le città calabresi che ospitano siti magnogreci possano attivare una simergia progettuale per essere incluse nel patrimonio dell’Unesco.

“Un sito che diventa patrimonio dell’umanità impegna tutta la comunità internazionale a prendersene cura, a preoccuparsi per lo stato di conservazione e di integrità del bene e a intervenire, nel caso, per salvaguardarlo – ha dichiarato Floriani – e anche in questo caso l’iter non è dei più semplici, ci vogliono 10 anni. Ma si può incominciare subito”.

“Si potrebbe chiedere al Sindaco – ha continuato Floriani – di riunire a Vibo Valentia le altre città della Magna Grecia di Calabria e di fare una lega per il riconoscimento. La città in questo modo acquisterebbe una centralità culturale e politica” sottolineando come “la Treccani, che sta promuovendo l’iniziativa a livello nazionale, ci potrebbe aiutare e si potrebbe fare riferimento alla grande esperienza di Patrizia Nardi che è riuscita a far includere nel patrimonio Unesco la celebre Varia di Palmi”. 

Un idea che sul sito www.treccani.it è stata lanciata in un bell’articolo a firma di Damiano Laterza  giornalista, scrittore, sceneggiatore che nel 2006 ha vinto l’UNESCO Euromed Heritage Journalistic Award e dal 2007 ha lavorato come cronista culturale al Sole 24 Ore, il quale non ha mancato di sottolineare come “l’inclusione nel patrimonio UNESCO costituisce un potente fattore di attrazione turistica e al tempo stesso il turismo svolge un ruolo fondamentale nella protezione e valorizzazione dei siti che ne fanno parte” aggiungendo poi che “uno studio condotto dall’università IULM di Milano, nel 2011, su un campione composto da cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 64 anni, ha evidenziato come oltre il 60% degli intervistati ritenga che il marchio UNESCO dia un valore aggiunto incommensurabile in termini di prestigio e reputazione, soprattutto nell’ambito dei beni culturali, della promozione turistica e territoriale, dell’editoria artistica e culturale”.

Ovviamente questo della Magna Grecia sarebbe un sito interregionale, condiviso tra diverse regioni: Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata. E Vibo valentia potrebbe essere della partita ha rilevato giustamente lo stesso Floriani in quanto città di fondazione magno-greca (Hipponiom)

 

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